Valle dei pensieri

Dreamer torna con il suo libro


In vacanza ho trovato anche il tempo di scrivere qualcosa...voglio condividere con i miei pochi ma si spera affezionati lettori una breve parte del libro che sto tentando di ultimare...il brano di sotto è una lettera di Riberti, uno dei personaggi più intriganti del libro! Buona lettura e, ovviamente,attendo critiche e consigli^-^“50 anni sono come le carte degli assorbenti: non bisognerebbe mai buttarli nel cesso”. Questa frase continua a tormentarmi da qualche giorno ormai e tinge col grigiore del dubbio queste limpide e afose giornate d’agosto. Di anni ne ho 53 e, quella dannatissima frase pronunciata tempo da fa da un mio carissimo amico, pesa come un macigno sulla mia già martoriata ed instabile coscienza. Questo doloroso paradosso che è spuntato fuori dopo oltre mezza vita e che si chiama “vecchia giovinezza”, credo che sia il senso, o meglio, il non senso dell’esistenza della maggior parte degli uomini. Superi i 50 e, solo in quel momento, ti rendi conto di aver imperdonabilmente gettato via la tua gioventù. Ti sei battuto per ideali che reputavi nobili e grandiosi, sei stato un comunista convinto e hai seguito quel famoso quanto inesistente “comunismo puro”; lo stesso che hai creduto di leggere, che hai ascoltato e recitato come una preghiera(pur essendo orgogliosamente ateo e dichiaratamente poco avvezzo a qualsiasi tipo di fede religiosa) e che, purtroppo, non hai mai visto realizzato. Deluso e stanco, non volendo però rinunciare alle tue idee ed essendo convinto della loro assoluta giustezza, hai tentato un ultimo colpo di coda. Risultato: hai fatto la figura del coglione utopista. E’ tutto così assurdo non credete?A 20 anni, come in molti ti intimano, devi “stare con i piedi per terra” e “restare al tuo posto” perché non hai esperienza e rischi di risultare presuntuoso e vanaglorioso. A 30 avresti anche la forza e le possibilità intellettive di reagire, rompendo le barriere con le quali i mediocri si sono affannati a rinchiudere le tue ambizioni, i tuoi sogni, le tue idee; il tuo talento. Tuttavia è come se ormai ti fossi abituato a viaggiare a basso regime e, tutto sommato, il tuo lavoro non è malaccio; certo, non è quello che avresti voluto fare, non rappresenta la realizzazione della tua “vocazione”, ma ti garantisce una buona paga e non è troppo stressante.Così gli anni passano, le tue passioni lasciano lentamente(e dolorosamente) spazio a quella famosa “concretezza” e a quella saggia moderazione che il mondo ti impone. Arrivi a 50 anni e ormai credi di sapere tutto, o quasi, della vita e di aver toccato, negli anni passati, tutti quegli spigoli estremi del tuo essere; spigoli che, alla fine, sei riuscito a smussare grazie ad un atteggiamento che chiamano razionale e senza il quale, probabilmente, la vecchiaia e la pochezza di spirito, nemmeno esisterebbero. Ma gli spigoli non finiscono mai, puoi scovarne sempre di nuovi e divertirti a farti pungere l’anima dalle loro forme affilate e taglienti…il problema, comunque, sta nel fatto che, arrivati ad una certa età, non si ha più voglia di sanguinare e si preferisce poggiarsi comodamente e senza rischi sui luoghi “tondeggianti” e pacati della nostra coscienza.