Valle dei pensieri

La mia vita è un romanzo


Ho passato parecchie notti insonni a riflettere, a cercare di comprendere il non-senso nel quale la mia vita è improvvisamente annegata. Mi sono posto mille domande e, ognuna di esse, non faceva che portarne altre, e altre...e altre ancora. In quanti hanno scritto qualcosa che riguardasse l'amore? Domanda retorica alla quale, sicuramente, aveta dato tutti già una risposta. In quanti si sono chiesti cosa sia l'amore? Altra domanda scontata e banale alla quale si può rispondere, paradossalmente, in maniera esattamente inesatta. Questo post, infatti, non parlerà d'amore ma di vita, della mia vita. Tra breve compirò 21 anni e, ieri, mi sono voluto interrogare sull'unica cosa che un uomo dovrebbe avere sul serio la curiosità di conoscere: "Cosa ho costruito e come si è sviluppato il mio io durante questo tempo? Come ho vissuto questi miei ventun anni?!"Ho ripercorso, scavando profondamente e ripetutamente nel passato, le tappe fondamentali della mia esistenza. Le ore durante le quali mi ubriacavo di ozio e pura irresponsabilità giovanile, quelle dove badavo diligentemente a costruire il mio futuro e,soprattutto, i momenti durante i quali sono stato sul serio felice uniti quelli dove, invece, avrei voluto cadere in un lungo letargo dell'anima per poi risvegliarmi in un clima emotivo per me meno rigido e ostile. Dovevo capire se, sino ad oggi, io ero sul serio esistito nel vero senso del termine o mi ero limitato ad essere un ammasso di carne, ossa e sentimenti vaghi e sfuggenti. Dopo aver rivevocato uno sciame impazzito di ricordi e aver vissuto di flashback
alienanti per qualche minuto, ho compreso che, fino ad oggi, posso dire di aver vissuto fino al limite estremo dell'essere e del sentire, fino ai confini più lontani del brivido, senza temere sofferenze o delusioni; senza lasciarmi inibire dalla possibilità astrusa ed imprevedibile del divenire costante nel quale, ognuno di noi, è coinvolto. Il mondo in cui viviamo è costruito per donarci inconcretezza, dubbio,dolore, angoscia e per mescolare in maniera perversa,inesorabile e imprevedibile, questi sentimenti infelici con quelli che, al contrario, ci assicurano serenità, gioià, equilibrio; pace. Il senso stesso della vita sta nel non senso di quest'ultima e non si può immaginare un'esistenza che non condanni a sofferenze. Ovvio, direte voi a questo punto ma, su una cosa vorrei farvi riflettere: molte, troppe persone vivono nell'illusione di poter evitare il dolore e si sforzano di vivere le loro esistenze a metà, senza mai assaporare qualcosa di incredibilmente forte e sconvolgente, intimoriti da quelle che sono le "responsabilità" e i possibili esiti negativi. Io, durante la mia breve ma sempre intensa esperienza di vita, ho imparato una cosa che, a dirsi par semplice ma che,ad interiorizzarsi, è tutt'altro che facile: non contano tanto le sofferenze che riuscirai ad evitare riparandoti dietro atteggiamenti elusivi, ma come reagirai a tutte quelle che, inevitabilmente, riusciranno a penetrare le tue difese. Una persona forte e matura è una persona che affronta, sempre e comunque, tutti i problemi che gli si parano dinanzi e non si fa spaventare da ciò che probabilmente sarà ma, esclusivamente, da ciò che concretamente, in quel preciso istante, è. La mia vita, fin'ora, è stata come le pagine di un romanzo avvincente e coinvolgente e, per l'evoluzione che sta subendo, so che sarà ancora più intrigante e imprevedibile. D'improvviso si è riaccesa una fiamma che credevo spenta definitivamente e, per adesso, mi godo il calore che emana e vivo, senza pretese o programmi, l'istintivo e, detto sinceramente, assurdo intrecciarsi di eventi che sta caratterizzando i rapporto che ho con me stesso e con le mie convinzioni.