Una nazione intera tra lacrime e rabbia. Una prova così vergognosa che non meriterebbe di essere commentata, ma dentro brucia ed il silenzio non è una cosa che aiuta a spegnere. Ieri è finita un’epoca, quella segnata dai nomi Lippi, Cannavaro, Gattuso e se ne aperta un’altra che avrà in Prandelli l’uomo che dovrà gestire un gruppo che avrà in Balotelli il punto obbligato per la ripartenza. Una squadra senza le palle, senza anima, senza coraggio. Una squadra così devastata da perdere contro una Slovacchia tramutata improvvisamente in Brasile o Argentina. Una squadra sbagliata come convocazioni. Una squadra sbagliata come uomini messi in campo e come modulo. Modulo? Quale modulo? In poche parole, una squadra sbagliata! Il primo tempo di ieri è stato il momento più basso che la nostra nazionale abbia mai raggiunto e quello visto nella ripresa non è servito a migliorare di tanto la situazione. Un’Italia inguardabile che ha deluso le nostre aspettative ed il nostro incontrollato amore che si accende ogni volta che quella maglia corre per i campi di gioco di mezzo mondo. Siam pronti alla morte per quella maglia, siam pronti a lottare anche noi da sopra i nostri divani o con le ginocchia ferme sul pavimento in fase di disperazione, noi siam sempre pronti a soffrire, ma a quello che abbiamo assistito ieri… beh a quello no! A quello non siamo mai stati preparati e non lo saremo mai. Requiescat in pace Italia…
Requiescat in pace Italia, ovvero la disfatta di Lippi e della nostra nazionale
Una nazione intera tra lacrime e rabbia. Una prova così vergognosa che non meriterebbe di essere commentata, ma dentro brucia ed il silenzio non è una cosa che aiuta a spegnere. Ieri è finita un’epoca, quella segnata dai nomi Lippi, Cannavaro, Gattuso e se ne aperta un’altra che avrà in Prandelli l’uomo che dovrà gestire un gruppo che avrà in Balotelli il punto obbligato per la ripartenza. Una squadra senza le palle, senza anima, senza coraggio. Una squadra così devastata da perdere contro una Slovacchia tramutata improvvisamente in Brasile o Argentina. Una squadra sbagliata come convocazioni. Una squadra sbagliata come uomini messi in campo e come modulo. Modulo? Quale modulo? In poche parole, una squadra sbagliata! Il primo tempo di ieri è stato il momento più basso che la nostra nazionale abbia mai raggiunto e quello visto nella ripresa non è servito a migliorare di tanto la situazione. Un’Italia inguardabile che ha deluso le nostre aspettative ed il nostro incontrollato amore che si accende ogni volta che quella maglia corre per i campi di gioco di mezzo mondo. Siam pronti alla morte per quella maglia, siam pronti a lottare anche noi da sopra i nostri divani o con le ginocchia ferme sul pavimento in fase di disperazione, noi siam sempre pronti a soffrire, ma a quello che abbiamo assistito ieri… beh a quello no! A quello non siamo mai stati preparati e non lo saremo mai. Requiescat in pace Italia…