Facebook, in collaborazione con Child Exploitation and Online Protection Centre, decide di inserire una nuova funzionalità per difendere gli utenti britannici minorenni da molestie ed adescamenti.Questa funzionalità, chiamata panic button, potrà essere aggiunta da tutti i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni sia sul proprio profilo, sia come segnalibro e potranno utilizzarla in caso di necessità.Secondo i responsabili dell'Online Protection Centre, ente inglese impegnato nella lotta alla pedofilia ed agli abusi sessuali sui minori, la sola presenza di questo tasto funzionerà da deterrente per tutti quei malintenzionati che utilizzano il noto social network come luogo di adescamento di minori.Idea certamente interessante, anche perché i casi di molestie virtuali, che in alcuni casi si trasformano anche in qualcosa di più, sono sempre molto numerosi (senza considerare quelli che non vengono e non verranno mai alla luce). Se il progetto dovesse dare buoni frutti in Gran Bretagna credo che potrebbe essere un valido modello da esportare anche negli altri paesi.Dare uno strumento in più nelle mani dei giovani navigatori di Facebook per segnalare velocemente comportamenti pericolosi di chi li avvicina con fini non chiari è certamente una cosa che si può rivelare molto utile.
Panic Button, il pulsante anti pedofili su Facebook
Facebook, in collaborazione con Child Exploitation and Online Protection Centre, decide di inserire una nuova funzionalità per difendere gli utenti britannici minorenni da molestie ed adescamenti.Questa funzionalità, chiamata panic button, potrà essere aggiunta da tutti i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni sia sul proprio profilo, sia come segnalibro e potranno utilizzarla in caso di necessità.Secondo i responsabili dell'Online Protection Centre, ente inglese impegnato nella lotta alla pedofilia ed agli abusi sessuali sui minori, la sola presenza di questo tasto funzionerà da deterrente per tutti quei malintenzionati che utilizzano il noto social network come luogo di adescamento di minori.Idea certamente interessante, anche perché i casi di molestie virtuali, che in alcuni casi si trasformano anche in qualcosa di più, sono sempre molto numerosi (senza considerare quelli che non vengono e non verranno mai alla luce). Se il progetto dovesse dare buoni frutti in Gran Bretagna credo che potrebbe essere un valido modello da esportare anche negli altri paesi.Dare uno strumento in più nelle mani dei giovani navigatori di Facebook per segnalare velocemente comportamenti pericolosi di chi li avvicina con fini non chiari è certamente una cosa che si può rivelare molto utile.