dream of fable

La bella e la bestia Fine (favola originale)


Stabilirono questo, colmarono la sorella di attenzioni e di tenerezze, e Bella, non troppo abituata a vedersi così vezzeggiata, pianse di gioia. "Sorellina nostra, resta con noi qualche altro giorno!" piansero le due malvagie, stropicciandosi gli occhi, allo scadere della settimana. Bella esitò. Il pensiero della buona Bestia non l'aveva abbandonata mai, e desiderava ardentemente di rivederla al più presto; ma davanti agli occhi rossi delle sorelle si commosse e promise di rimanere per altri otto giorni. Tuttavia non era contenta; ricordava le parole del povero mostro che l'aspettava ansiosamente, e anche lei contava le ore che la dividevano da lui.Una notte fece un sogno: vide il mostro che, smagrito, consumato dal dolore, si trascinava penosamente sull'orlo di un ruscello in fondo al giardino, e ogni tanto invocava piangendo il suo nome. Il castello, prima così luminoso, aveva tutte le finestre buie e i portoni chiusi e sembrava l'immagine della desolazione. Si svegliò all'improvviso con il cuore che le batteva forte. ' Sono stata un'ingrata ' pensò. ' Ho ingannato il mio povero mostro che, invece, ha avuto tanta fiducia in me. Voglio tornare da lui, e sposarlo. Le mie sorelle sono infelici, anche se hanno per mariti uomini bellissimi e ricchissimi. Ma io non ho saputo apprezzare il tesoro che Dio aveva messo sulla mia strada '. Si alzò e depose l'anello sul tavolino, poi tornò a letto e cadde in un sonno profondo. Al mattino si svegliò nel castello. Fece una toletta accurata indossando l'abito più sontuoso e i gioielli più splendenti, poi aspettò con ansia che il giorno finisse e che il mostro venisse a trovarla come al solito. Ma con sua grande delusione, non lo vide comparire.Scoccarono le nove e un quarto, poi le nove e mezzo, poi le dieci: ma non si udì il solito rumore nelle stanze interne; la Bestia era proprio scomparsa! Bella non toccò cibo, seguendo con ansia il cammino delle lancette dell'orologio. Quando si persuase che il mostro, per quella sera, non sarebbe più venuto, non si sentì di aspettare fino alla sera successiva: voleva rivedere subito la sua cara Bestia! Si alzò da tavola e incominciò a percorrere il castello da cima a fondo chiamando ad alta voce; poi tendeva l'orecchio ansiosamente, ma non udiva alcun rumore. Tutte le ricchezze delle sale sfarzose ora le parevano superflue e odiose; il castello era orribile senza il povero mostro, che forse era morto per colpa sua, credendosi dimenticato. A quel pensiero, scoppio in singhiozzi e incominciò a correre su e giù per le scale, attraversando una sala dopo l'altra e chiamando con quanta voce aveva; ma le rispondevano soltanto gli echi, sotto le volte silenziose e deserte. Infine si fermò ricordando il sogno. Nel sogno la Bestia si trascinava verso la sponda del ruscello in fondo al giardino. Chissà che ... veloce come il lampo scese lo scalone, attraversò i cortili, fu nel giardino. E in fondo, vicino al ruscello, abbandonato sotto un albero vide il mostro, che sembrava proprio morto. Bella cacciò un urlo: "Bestia! Mia cara Bestia!" Si gettò in ginocchio a fianco del povero essere che aveva gli occhi chiusi e gli posò la mano sul cuore, per fortuna batteva ancora. Allora corse al ruscello, tuffò il fazzoletto nell'acqua fresca e ritornò in fretta; sollevò dolcemente la testa del mostro e incominciò a bagnargli la fronte e le tempie.Finalmente la Bestia socchiuse gli occhi e quando vide Bella, tentò di sorriderle. "Bella, quanto mi hai fatto aspettare!" disse con n filo di voce. "Credevo che non saresti ritornata e non volevo più vivere. Mi uccideva il dolore di averti perduta per sempre: ma ora che ti vedo posso morire contento." Bella scoppiò in singhiozzi. "No, cara Bestia, non morire, altrimenti morirò anch'io! Non saprei vivere senza di te!" gridò fra le lacrime. "Come farò, se tu mi abbandoni? Come potrò vivere, senza la mia cara Bestia? Guarisci, guarisci in fretta perché io voglio sposarti, e rimanere con te per sempre!" Appena pronunciato queste parole che il castello buoi e squallido si illuminò di una miriade di stelline d'oro, e si udì una musica trionfale. Bella si guardò intorno sbigottita, ma subito tornò con il pensiero alla sua cara Bestia morente, tese il fazzoletto umido d'acqua per rinfrescare la fronte, ma ... la Bestia era scomparsa! Sdraiato sotto l'albero, accanto al ruscello, c'era invece un bellissimo principe sfarzosamente vestito, dai lineamenti perfetti come quelli di una statua, ma dagli occhi buoni e pieni d'affetto come quelli del mostro del castello incantato. Egli mise un ginocchio a terra, prese affettuosamente la mano a Bella e gliela baciò."Dov'è, dov'è la mia cara Bestia?" chiese la fanciulla tutta turbata; e si guardò intorno cercando ansiosamente l'amato mostro che sembrava scomparso. "La Bestia sono io" disse il giovane principe con la voce che aveva ancora l'antico timbro, ma che era diventata più melodiosa, e aggiunse tristemente: "Una volta ero un principe buono, bello, ricco e felice, ma una strega invidiosa mi tolse tutto, meno la bontà, e mi trasformato nell'orribile mostro che tu hai conosciuto. Sarei rimasto così per sempre, se non avessi incontrato una creatura di animo tanto elevato da apprezzare nonostante la mia bruttezza e la mia apparente stupidità. Se questa fanciulla avesse acconsentito a sposarmi, io sarei stato liberato dall'incantesimo; perciò ogni sera ti chiedevo se mi avessi voluto per marito, e non mi disperavo per il tuo diniego, confidando sempre che tu cambiassi idea. Quando te ne sei andata, ho creduto che non tornassi più, e ho visto crollare le mie speranze, tanto più che ti amavo appassionatamente. Ma eccoti qui di nuovo. Mi vuoi bene, e finalmente accetti di essere mia moglie. Sarai anche regina nel mio regno. "Bella, udendo la voce tanto amata e vedendo la bontà che sfavillava negli occhi del suo bellissimo principe, ricominciò a piangere, ma questa volta di gioia. I due giovani si presero per mano e ritornarono verso il castello fra la pioggia di stelline multicolori che i fuochi artificiali facevano brillare nel cielo. E nella grande sala illuminata trovarono riunita tutta la famiglia: il padre di Bella, le due sorelle e i loro mariti. C'era anche una bellissima signora con un abito azzurro tempestato di stelle d'argento. "Una volta, in sogno, ti ho promesso che la tua bontà sarebbe stata ricompensata" disse la signora sorridendo a Bella. "Sarai una potente regina a fianco di un potente re che alla bellezza e all'intelligenza unisce anche il cuore d'oro che tu hai saputo apprezzare. In quanto a voi," continuò rivolta alle sorelle "che avete invece il cuore duro come la pietra, diventerete davvero di pietra e, trasformate in statue, assisterete alla felicità di vostra sorella fino al giorno in cui vi pentirete della vostra cattiveria." Immediatamente le due sorelle divennero due statue; poco dopo la fata diede un colpo della sua bacchetta magica e tutti furono trasportati nel regno del principe.Il principe sposò Bella, e i due vissero per lunghi anni felici e contenti.