“ Quando un predatore entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto e non ci riesce, lascia dentro una parte di sé che ferisce e irrita la carne del mollusco, e l’ostrica si richiude e deve fare in conti con quel nemico, con l’estraneo. Allora il mollusco comincia a rilasciare attorno all’intruso strati di se stesso, come fossero lacrime: la madreperla. Ciò che all’inizio serviva a liberare e difendere la conchiglia da quel che la irritava e distruggeva diventa ornamento, gioiello prezioso e inimitabile. Così è la bellezza: nasconde delle storie, spesso dolorose. Ma solo le storie rendono le cose interessanti… ” Alessandro D'Avenia
~ La bellezza sta negli occhi di chi la guarda, così si dice.
Ecco, io sono d’accordo con questo. Perché, altrimenti, ci sono persone che distruggono paesaggi mozzafiato, e altre che invece rimangono ad ammirarli a bocca aperta? La bellezza… la bellezza è dentro ognuno di noi. Dobbiamo solo trovarla. Perché non dobbiamo prenderla agli altri per averla, ma cercarla dentro di noi. E imparare ad apprezzare quella che la natura ci regala. ~
" - Guarda. Tutto è distrutto. Gli alberi, i fiori, la casa… non c’è più niente. – Ale singhiozzava, in preda allo sconforto. La tempesta aveva fatto una bella confusione.
Nico le si avvicinò. – No. Guarda… - la abbracciò da dietro stringendola a sé, le prese dolcemente un braccio a indirizzò la mano verso i resti della loro vita. - Chiudi gli occhi… - bisbigliò all’orecchio di Ale, e la ragazza obbedì. Passarono alcuni minuti…- Ora riaprili. - Ale spalancò i suoi occhioni verdi. E vide ciò che prima non aveva considerato. Guardando tutto nel suo insieme, si vedeva solo una mucchio di macerie. Ma fermandosi a osservare, ci si accorgeva di altro: la casa era crollata, ma i pezza di legno e le pietre erano ancora intatti. Gli alberi caduti erano solo due o tre, ne rimaneva un’intera foresta. I fiori erano stati schiacciati, ma non sradicati.
Le lacrime si arrestarono sugli occhi di Ale, che si voltò e strinse Nico, nascondendo il viso sull’incavo del suo collo. Nico sorrise. – Vedi, basta cercare la bellezza anche nelle cose più piccole. Inoltre, guarda l’altro lato positivo: siamo entrambi vivi! – Ale sorrise, e alzò gli occhi su di lui. – Grazie… - mormorò. Nico si abbassò per baciarla.
Poi si avviarono verso la loro vecchia dimora. Pronti per ricominciare. "
~ Io al mattino, quando apro gli occhi, vedo la mia stanza in penombra, sento le coperte calde su di me, i muscoli indolenziti. E penso: “Che giorno è oggi?” Se ho già in programma qualcosa di divertente o comunque che mi renderà felice, mi alzo subito senza storie, e scendo per fare colazione. Se invece è una di quelle giornate grigie, magari piovose, in cui devo subirmi cinque ore si scuola, so di avere il pomeriggio pieno di compiti e tre o quattro ore di allenamento, allora mi nascondo sotto il cuscino e sbuffo. Però poi cerco di trovare, in quelle 15-16 ore di vita, qualcosa che possa farmi sorridere, che mi faccia comunque felice ripagandomi della fatica di sopportare quel giorno pesante, come il fatto che a scuola potrò chiacchierare con gli amici, sorridere e scherzare con loro, o che al pomeriggio prima dell’allenamento posso uscire o leggere un buon libro, insomma mi do una ragione di vivere anche quel giorno anche e non ne ho voglia. Trovo quella cosa, anche piccolissima, che possa colorare anche tutto i resto.
E’ così che continuo, inseguendo sogni e speranze sempre nuovi, fantasticando, immaginando, e vivendo ogni giorno e ogni minuto come fosse l’ultimo. E cercando la bellezza anche nelle cose più brutte o insignificanti. ~