Inchiostro Scarlatto

le 5 cose..

Immaginate di dover partire per un isola deserta immersa nell'oceano pacifico, da soli..
Purtroppo, con voi potete portare solo 5 oggetti..
cosa scegliete??

.::30 Seconds To Mars::.

é una delle mie canzoni prefeitre in assoluto..*-*

30 Seconds To Mars-From Yesterday

He’s a stranger to some
And a vision to none
He can never get enough,
 Get enough of the one

For a fortune he'd quit
But it’s hard to admit
How it ends and begins
On his face is a map of the world, a map of the world
On his face

 is a map of the world, a map of the world

From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn

 't want to write the message...

On a mountain, he sits,
Not of gold but of shit
Through the blood he can look,

 See the lives that he took
From a council of one
He’ll decide when he's done with the innocent
On his face is a map of the world, a map of the world
On his face is a map of the world, a map of the world

 From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn't want to write the message
But he doesn't want to write the message
He doesn't want to write the messages

On his face is a map of the world

From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn't want to write the message
From yesterday,
From yesterday,
From yesterday, the fear
From yesterday
From yesterday
But he doesn't want to write the message
He doesn't want to write the message
He doesn't want to write the messages

Per alcuni è uno sconosciuto
Per nessuno è una visione
Non ne ha mai abbastanza
Non gli basta mai

Se n’è andato per una fortuna
Ma è difficile da ammettere
Come finisce e come inizia
Sul suo viso c’è una mappa del mondo, una mappa del mondo
Sul suo viso c’è una mappa del mondo, una mappa del mondo

Da ieri, sta arrivando
Da ieri, la paura
Da ieri, lo chiama
Ma lui non vuole scrivere il messaggio

Siede su una montagna,
Non d’oro ma di merda,
Riesce a guardare attraverso il sangue,
Vede le vite che ha preso
Con un’assemblea di una sola persona
Deciderà quando ha finito con l’innocente
Sul suo viso c’è una mappa del mondo, una mappa del mondo
Sul suo viso c’è una mappa del mondo, una mappa del mondo

Da ieri, sta arrivando
Da ieri, la paura
Da ieri, lo chiama
Ma lui non vuole scrivere il messaggio
Ma lui non vuole scrivere il messaggio
Non vuole scrivere i messaggi…

Sul suo viso c’è una mappa del mondo

Da ieri, sta arrivando
Da ieri, la paura
Da ieri, lo chiama
Ma lui non vuole scrivere il messaggio
Da ieri
Da ieri
Da ieri, la paura
Da ieri
Da ieri
Ma lui non vuole scrivere il messaggio
Ma lui non vuole scrivere il messaggio
Non vuole scrivere i messaggi…

.:Rosso libertà:.

>>Per riflettere<<

Per chi di voi avrà voglia di sprecare qualche minuto soffermandosi su queste parole..

..::L'innocenza di un delfino::..

Ricordo ancora la prima volta che aprii gli occhi.
Mi guardai attorno, disorientato. Accanto a me, una figura maestosa, sinuosa, argentea mi guardava con occhi color della pece. Occhi che esprimevano tenerezza, dolcezza. Occhi con cui una madre guarda per la prima volta la propria creatura.
Ero circondato da una massa azzurra. Cristallina, il suo colore sfumava dal blu più intenso al celeste più chiaro. Era impalpabile, eppure io vi ero immerso...la toccavo col mio corpo, ma non la sentivo. Percepivo soltanto una sensazione di freschezza sulla mia pelle liscia.
Adoravo nuotare. Tuffarmi tra le onde blu del mare, giocare con le bollicine, sentire il mio corpo fluttuare in una dimensione incorporea, eppur così reale.
Acqua.
Il mio ambiente. La mia casa. La mia vita.
Ricordo che adoravo i mutamenti dei suoi colori.
Come la mattina fosse così azzurrino, chiarissimo, quasi trasparente, grigiastro forse. Come i raggi solari ne trapassassero sfrontati la superficie, rendendola dorata e luccicante.
Come il pomeriggio divenisse di un azzurro intenso e quasi si mescolasse con il cielo, diventando un’unica entità, fusa in una cornice di nuvole soffici e spuma bianca, come la panna montata.
Lo ammiravo la sera estasiato, osservando il suo colore chiaro e rassicurarsi tramutare mano a mano fino a diventare arancio, rosso intenso, blu scuro e infine nero come la pece.
La notte ne avevo timore. Mi impaurivano i suoi abissi scuri, color carbone, che, illuminati solo dai raggi della pallida luna, sembravano enormi voragini senza fine.

Il momento più bello della mia vita fu senza dubbio il primo tuffo.
L’adrenalina della corsa verso l’alto, veloce, il cuore in gola... e poi uscire con un balzo agile dal mare, per un secondo sentirmi sospeso nel vuoto, nell’aria...non sentire la rassicurante presenza marina mi aveva disorientato la prima volta, ma poi era diventato motivo di eccitazione, adrenalina che scorreva nelle vene.
Compiere piroette, leggere, agili, affascinanti, e poi rituffarsi con uno schizzo salato nel blu, sentirmi nuovamente rivestito dall’oceano, schizzare veloce, a zig zag saettare in una discesa libera verso il fondo sabbioso e poi tuffarsi nuovamente e ancora, ancora, ancora, senza sosta, divertimento continuo, insieme ai miei amici...
Oh, quante gare di tuffi! Quante corse nel blu ho fatto con i miei compagni...
Come mi divertivo a misurare chi nuotava più veloce, chi eseguiva le migliori capriole, chi saltava meglio!
Ed era bello vedere laggiù, lontani, minuscoli figurine, bimbi sulla spiaggia che saltavano e battevano le mani, felici di vedere delle ombre argentee volare fugaci nel cielo.
Una volta provai ad avvicinarmi ad un umano.
Era un cucciolo.
Piccolo, con dolci occhioni verdi e capelli biondissimi a boccoli. mi fece così tanta tenerezza, che gli permisi di accarezzarmi il muso. E lui allungò la sua manina rosea, piccina verso di me, con timore...mi accarezzò lentamente e poi ritrasse la mano.
La sua pelle sembrava di seta, la seta più morbida e il contatto con la mia fu molto piacevole.
Quello fu l’unico contatto che ebbi, e volli avere con un umano. non perchè li ritenessi forse stupidi, non all’altezza o insulsi, ma piuttosto perchè avevo sempre ricevuto raccomandazioni riguardo a questa specie.
La mamma mi ripeteva in continuazione che di questi animali non ci si può fidare, che spesso la loro cattiveria supera la ragione e li porta ad uccidere ingiustamente.
Per questo motivo io mi tenevo ben lontano.
Ma a volte, forse, la prudenza non serve a nulla.
Perchè io, che nella mia vita non ho fatto nulla di male se non giocare, divertirmi, vivere, ora sono qui.
Qui su questa barca di ferro.
Non c’è più il mare attorno a me, l’oceano cristallino nn mi protegge più. E’ passato ormai troppo tempo. I miei respiri sono rantoli fievoli, di una vita al termine.
Nel mio petto argenteo è infilzato un arpione. La ferita brucia, io ne soffro, e il sangue ne fuoriesce a fiotti.
E ora, mentre sono qui, in fin di vita, mi chiedo...
Perchè?

..::Nuvole::..

Nuvole bianche

-filamenti lontani-

scombinati

sogni soffiati di una

vita, forse migliore.