Drôle de Belgique

Le 10 cose… Cap. 9 again.


Come nei film americani il cattivo steso a terra, annientato da 12 pallottole, si alza con un guizzo e afferra per il collo la vittima che ormai si credeva in salvo, così anche questo capitolo risorge. Continuo a parlare di sicurezza.  Del presente, innanzitutto. Sì, perché sembra che la minaccia del Bronx mi segua, come la nuvoletta da impiegato di Fantozzi. Mi spiego: quando mio marito comprò il suo mono loculo locale a Milano, la zona era tranquilla. Ora, a distanza di un decennio, le cose sono molto cambiate: la sera le camionette riversano plotoni di poliziotti e carabinieri che, se da una parte ti fanno sentire protetto, dall’altra ti incutono una certa ansia da guerriglia; il condominio si è arricchito di una solida inferriata e di piacevoli aiuole di impatiens regolarmente annaffiate. Il tutto mi ricorda molto il compound in Sudafrica dove viveva la mia amica inglese. Il messaggio è: noi ci serriamo nel nostro nido protetto, voi fuori fate quel che cazzo vi pare. Non potendo mettere in gabbia i cattivi, ci chiudiamo in gabbia noi.  (Comunicazione di servizio: cerco casa. Ma non qui.)Ma continuiamo a parlare del fantastico Belgio, prima che sparisca dalle carte geografiche (evento tutt’altro che improbabile). L’ho detto e lo ripeto: lassù sono più indietro di noi. Ho parlato più volte di come siano mal protetti i cantieri e di come sia facile troncarsi una gamba in una buca o prendere una bennata in capo da un escavatore; una sera abbiamo fermato in extremis una vecchietta che, con la sua bagnole, voleva imboccare ostinatamente la strada della Gare Centrale, sterrata e culminante su un fossato di due metri. E come biasimarla? Era buio come un cu.., scusate il francesismo, e non c’era nemmeno una sbarra a segnalarla.E cosa succede ad andare in giro in centro? Questa è la Rue Neuve, la via dello struscio. Certo che strusciare contro quest’aggeggio non deve fare un granché bene…
" Altri esempi? Ci si è guastato un bruciatore; la padrona di casa, munifica, ha proposto di sostituire tutto il piano cottura. Mio marito ne ha approfittato per chiederle: “Perché non ne compri uno con la sicurezza? Che abbiamo un bambino piccolo, non si sa mai”. In Italia sono abituali, anzi credo che siano addirittura obbligatori, ma lei ha sudato sette camicie, e alla fine ha dovuto optare per uno carissimo, enorme e con le griglie in ghisa pesanti come la ruota di Fantozzi. “L’unico che ho trovato”, si è giustificata. A proposito di bambini, l’infante è rimasto affascinato dall’ascensore di Milano: piccolo, come è logico, ma dotato di una straordinaria doppia porta che gli permette di stare appoggiato a tutte e quattro le pareti; sì, perché gli ascensori a cui era abituato in Belgio, scorrevano dal lato frontale contro il nudo muro, per dare la libertà di inserirci un ditino, lasciarci ciondolare una sciarpa o altre simili elettrizzanti cose. Ergo, ha passato cinque anni spiaccicato nell’angolo, con l’ordine tassativo di non muoversi.E, per finire, chiedo una precisazione: ma da noi l’amianto non è stato dichiarato cancerogeno e messo al bando da tempi immemorabili? E l’eternit non è fatto con l’amianto? Allora perché qui questo simpatico materiale è più diffuso del cotto nelle cascine senesi? Questa foto mostra un pezzetto di palizzata intorno a un giardino, ma le case dell’intera via, nel quartiere signorile vicino alla Scuola Europea, sono così recintate:
" Posso essere cattiva? Non so se l’amianto causa anche danni al cervello; se lo fa, allora mi spiego un sacco di cose sui belgi…