Drôle de Belgique

Le vicissitudini per la caldaia (Parte seconda).


Prendo un appuntamento con un tecnico Ariston; anche stavolta mi fissano la data ma non l’ora, per cui sono costretta agli arresti domiciliari tutto il giorno. Ma mentre l’altra volta  i due pischelli si erano presentati alle otto e mezzo di mattina, stavolta sono meno fortunata: dopo un’intera giornata segregata in casa, quando ormai  incomincio a pensare ad una bufala, finalmente alle 16, 40 arriva l’esperto;  acerbo come gli altri, e decisamente più frettoloso. Non vuole nemmeno sapere qual è  il guasto e si dirige a passo di carica verso il bagno. “Ma quella è una vasca!”, sbotta.  Come negare? Potrei raccontargli che  è un enorme bidet, oppure un abbeveratoio, ma preferisco confessare la verità: ebbene sì, è una vasca. Ce l’hanno schioccata qui,noi  l’avremmo voluta  in salotto, ma…. “La caldaia non può essere montata sopra una vasca; non è a norma, lo sa?”. Questa l’ho già sentita, ma dove? Lo vedo  togliere il coperchio e, anche a lui, faccio la stessa raccomandazione: “Deve prima svitare quella scatola, se no non esce”. “Cosa? Ah no, io non posso toccare l’impianto elettrico; solo la caldaia”. “Ma…sono quattro viti!”. “Mi dispiace, non posso assumermi la responsabilità”. “Lo faccio io, allora!”. “Lei?!?”. Sguardo di scherno. “Ma sì, che ci vuole, basta prendere un cacciavite…”. “Ah no no, io non voglio sapere niente, se succede qualcosa…” E, senza aggiungere altro, si accinge a riporre i suoi coccini nella borsa. Sconcertata, mi rendo conto che sta per andarsene, e cerco di farlo ragionare, ma è come parlare al muro; neanche mio marito, tempestivamente avvertito, riesce a persuaderlo.  Insiste a dire che la caldaia la vuole trovare già aperta, che non vuole responsabilità, scribacchia due righe (vasca da bagno, scatola , impianto non a norma- con due punti esclamativi) e se ne va.Durata dell’intervento: cinque minuti (il più breve della storia, credo).Costo: zero.Ma la caldaia ancora non va. Exit tecnico numero due. Ma prima dell’arrivo del numero tre, c’è un colpo di scena: l’infido marchingegno riprende a funzionare. Non alla perfezione, per la verità; ma a forza di trafficare, mio marito scopre un trucchetto;  se si apre il rubinetto dell’acqua calda, dopo un po’ parte anche il riscaldamento. Il problema è quando siamo fuori casa: se non c’è nessuno ad aprire il rubinetto, al ritorno troviamo i lupi siberiani. Così, terzo appuntamento; dopo lo sterminatore di piccioni e la signora Luisa che comincia presto e finisce presto, si presenta un tipo dall’aspetto più maturo e posato e, soprattutto, quanto di più lontano da un belga  si possa immaginare. Il che fa ben sperare. Ascolta con pazienza cosa c’è che non va, poi si dirige in bagno e osserva per  qualche secondo la caldaia. “Perché è senza coperchio?”, chiede, candido. Sgrunt!   Glielo spiego, inviperita.  “Sì, però “, obietta, “la caldaia non deve essere vicino all’impianto elettrico. Non è a norma, lo sa?”. Oh, Dio dei belgi, che pazienza. Il primo mi dice che non è a norma l’impianto idraulico, il secondo la caldaia sopra la vasca, il terzo la caldaia vicino all’impianto elettrico;  il prossimo, mi contesterà i radiatori sotto le finestre.  Per non influenzarlo, non gli dico del trucchetto scoperto da mio marito, ma purtroppo la prima e unica azione del solerte genio della brugola, è proprio quella di aprire a palla il rubinetto dell’acqua calda. “Ma no, quello funziona!”, protesto. “Sì sì, non si preoccupi.” Shhhhhh… giù acqua a scroscio. “No, guardi…se apre l’acqua calda, il riscaldamento funziona. E’ senza ,che non…”. “No, signora, non è possibile”. “Ma le dico che…” “Si fidi, signora, sono due cose separate”. Shhhh…. “Allora perché…”. “Le dico che non c’entra niente,  l’acqua dei radiatori è una cosa, e quella dei rubinetti un’altra.””Ma…ma…”.  Niente da fare. Come il marmo di Carrara. Me ne vado, sconsolata. Tanto so già come andrà a finire.“Guardi”, mi fa un po’ imbarazzato, “sono stato un quarto d’ora a provare l’impianto. L’ho acceso e spento una ventina di volte. Non so che dirle: la caldaia funziona.”Inutile dire: l’avevo detto. E siccome il tempo va pagato, e ridendo e scherzando abbiamo fatto mezz’ora, la compilazione della ricevutina è d’obbligo.Consuntivo della giornata: meno 88 euro.Settimane di scoglionamento: 3Velocità di rotazione delle sfere: 1000 giri al minuto.E la caldaia ancora non va.**********Conclusione: è stato il mio perfettissimo e ingegnoso marito che, con la forza della disperazione, ha scoperto il guasto e l’ha risolto.Detto delle mie parti: “Abbi di tuo e non ti mancherà mai niente.”