Drôle de Belgique

Bestiario belga: il cliente della masseuse.


Nel condominio a Bruxelles, accadeva di frequente che qualcuno rimanesse bloccato tra il portone d’ingresso e il cancello. Ovviamente i condomini avevano la chiave, ma i visitatori no, quindi poteva capitare che entrassero, trovandolo aperto e, all’uscita, lo trovassero chiuso. Cominciavano perciò a scrollarlo rumorosamente, e toccava a me, che abitavo al primo piano, andare a liberarli. Diciamo che lo facevo un po’ per carità cristiana, un po’ per far cessare tutto quel casino.  Così, l’ennesima volta che ho sentito qualcuno sbatacchiare l’inferriata, come il mio gatto quando veniva portato dal veterinario nella gabbietta, sono scesa per aprirgli. Ma arrivata giù, ho costatato che il tale, vestito come Gorbaciov e dall’apparente età di 80 anni (probabilmente ne aveva 65, sapete della fantastica forma fisica dei belgi) non era incastrato dentro, ma chiuso fuori. Aveva suonato il campanello a qualcuno (…) e ora scuoteva inutilmente il cancello, senza accorgersi che era solo accostato e non chiuso a chiave. Senza riflettere, ormai che ero lì, gli ho aperto. Ma, al momento di entrare in casa, me lo sono trovato appiccicato alle costole. “No, guardi”, ho detto allarmata, capendo l’equivoco, “non deve venire da me”. “Quoi?” “Non ha un appuntamento con me, capito? Deve andare da un’altra persona!” “Quoi?”. Surreale, sembrava Nuti in Caruso Pascovski. “Quinto piano”, provavo a suggerire, ma lui, niente. Quando finalmente gli è entrato in quella testaccia granitica che non aveva suonato a me e che io ero lì solo per caso, ha proferito la frase che mi ha convinto a rivedere i risultati dei sondaggi sulla reale attività della masseuse, portando la percentuale dei malpensanti dal 50 al 102 %. E non solo la frase, ma il tono: sensuale, caldo, provocante, come solo può esserlo quello di un vecchio viscido con la topa (pardon, il colbacco, noi lo chiamiamo così) in testa: “Et pourquoi pas vous?” (perché non lei?). Ma insomma, mi vai bene te, perché devo far la fatica di salire fino al quinto piano col rischio di trovarmi davanti una ciospa? In quel momento, giuro, ho avuto paura; anche se pesava 60 chili e potevo atterrarlo con un dito, anche se probabilmente aveva i respiri contati e un paio di pace maker. Fa sempre un po’ impressione un uomo che t’infila un piede nella porta e ti sussurra “pourquoi pas vous”. A meno che non sia Johnny Depp, beninteso. L’ho spinto fuori, digrignando i denti e sillabando: “PERCHÉ -NON SONO IO- LA PERSONA -CHE -CERCA!!”.  E gli ho sbattuto la porta in faccia.Da quel giorno, due domande mi assillano:1) Alla luce dell’accaduto, esiste ancora un’ombra di dubbio che MR sia una dispensatrice di iolanda a pagamento?2) Ma ci sarà andato, poi, il nonnetto, a farsi massaggiare al quinto piano, o sarà invece tornato a casa,  e si starà ancora chiedendo come mai prima è stato  invitato e poi cacciato come un cane?