SCRAPBOOK *

Credo che spesso il mondo giri in senso opposto alle lacrime del cuore, è come se guardasse i nostri occhi e nella finta indifferenza del nostro sguardo si voltasse senza neanche chiedersi il perchè, tu stai lì, con la testa vuota e il cuore pieno di paure, tormenti, malinconie, ti sembra quasi assurdo il solo pensiero di poter renderlo partecipe della tua vita, semplicemente perchè pensi o di non meritarlo o di essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, poi arriva quella solita domanda:"Che senso ho io in questa vita?", di sbagli ne faccio tanti e continuo a farne, eppure, dentro il dolore che provo è tanto grande da togliermi il respiro, come può il mondo sentire il rumore dei miei timidi pensieri se i silenzi sono così assordanti? Io non lo so, ed è per questo che a volte mi ritrovo con gli occhi bagnati e il cuore vuoto, mi ripeto spesso che ce la posso fare, che posso cambiare, semplicemente per sentrimi migliore agli occhi del mondo e la realtà che mi circonda, ma diventa tutto così complicato quando mi ritrovo a camminare per le strade della vita, ciò che sono realmente rimane chiuso dentro la porta di casa e l'armatura che mi porto addosso veste la mia anima, impossibile vedermi, i sentimenti restano invisibili, come quel dolore in una parte di me, eppure se guardo la mia vita, riesco a vederla con occhi maturi, nel mio cuore di piccola donna non c'è più spazio per quella bambina che un tempo custodiva i propri sogni dentro un cassetto, ora quel cassetto è chiuso a chiave, e la polvere è sopra i ricordi più belli, vivo la mia vita senza aspettarmi niente, sapendo che in un angolo di me c'è quel desiderio profondo di ritrovare quella serenità che da tempo sto cercando, per ora cammino attraverso un equilibrio instabile e fragile, e chissà dove mi porterà questa nuova strada?! Un caro saluto

Sei tornata!

A volte credo che al mondo non ci sarà mai nessuno davvero capace di capirci, di sentire veramente un sentimento forte, come lo proviamo noi. Le emozioni sono uguali per tutti noi, ma il modo di affrontarle, di percepirle, di parlane, cambia. È inevitabile.
Ai nostri occhi sembra che gli altri siano meno profondi, meno sensibili, ma la verità è che non capiremo mai fino in fondo quello che provano, tanto quanto nessuno capirai veramente ciò che sentiamo noi.
È una dimensione in cui siamo essenzialmente soli. Ma questo non significa che gli altri non possano starci accanto. Gioendo in modo diverso, ma con noi. Soffrendo in modo diverso, ma con noi. Tenendoci la mano e mitigando quel sentimento di solitudine.