Voci dell'Anima

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*18 ottobre 2009*Il segnale di chiusura avvisò che le porte del vagone stavano chiudendosi. Il treno cominciò a muoversi lentamente lasciando l'ultima stazione intermedia prima di arrivare a quella della mia destinazione. Fino a quel momento il viaggio fu come tutti i precedenti che avevo sempre fatto, ma appena Rovereto fu passata, una certa emozione si impossessò di me. Passai sulla poltroncina del finestrino e cominciai a guardare fuori. Il treno a quel punto aveva ripreso la sua forte corsa. Aldilà del finestrino vedevo scorrere via velocemente i monti circostanti, le strade, le case, le persone impegnate nella loro vita di tutti i giorni.
Il paesaggio che molte volte avevo visto nei miei numerosi viaggi in quella terra, mi sembrava diverso quella mattina di domenica di metà ottobre. Lo stavo ammirando con altri occhi, sentendolo mio più di ogni altra volta. Ancora pochi minuti e sarei arrivato. Le prime case avvisavano che Trento sarebbe stata ormai prossima. Il treno cominciò a rallentare. Alla vista della città, un sorriso uscì dalla mia bocca, mentre gli occhi cominciarono a bruciarmi. E pensai. Pensai che questa volta sarebbe stato tutto differente dalle volte passate, questa volta non sarei più andato via, sarei tornato per restare. Per sempre.