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Un blog creato da luca.manu1989 il 27/11/2008

Dislessia

Dislessia e diritti negati

 
 

"VORREI CHE........"
Vorrei che la scrittura

fosse leggera come una piuma,
che semplice fosse l'ortografia
ed avere una bella calligrafia.

Vorrei che i numeri non fossero dispettosi,
 ma loro danzano giocosi,
e il 63 agli occhi miei

diventa un 36.
Non so fare le divisioni
e le altre operazioni?

Ma a voi chi ve lo dice

datemi una calcolatrice.

Vorrei leggere esattamente,
riconoscere le lettere velocemente
,
ma tutto si confonde nella mia mente.

Voi siete capaci di leggere e imparare,
a me serve la sintesi vocale.

Vi chiedete tutto questo cosa sia?
 Non è colpa mia,
si chiama DISLESSIA.
     

"Manuela Dolfi"
dal libro "Essenza di me"
dal libro "Pensami al Contrario"

 

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AREA PERSONALE

 
.......si possono, si devono salvare dal "coma scolastico" quei ragazzi che cadono tramortiti come povere rondini contro la barriera della lettura e della scrittura.


Daniel Pennac
 "Diario di scuola"

"A mio figlio"
Non capisco il perchè,
gli altri bimbi come me,
riescono ad imparare,
mentre io non lo so fare.
Non capisco il perchè,
leggere non so anche se,
ci provo e mi vergogno,
delle loro risa non ho bisogno.
Non capisco il perchè,
non so quanto fa 3x3,
i numeri si vanno a scambiare,
io li vedo contenti ballare.
Non capisco il perchè,
soluzione non c'è,
non so proprio cosa sia,
so solo che si chiama "DISLESSIA"
Manuela Dolfi
Dal libro "Pensami al Contrario"
 

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IL NOSTRO SOGNO REALIZZATO

ROMPERE IL MURO DELLA SCRITTURA E DELLA LETTURA CON UNA LEGGE DELLO STATO CHE TUTELI I D.S.A.
IL PUNTO DA CUI RIPARTIRE!
 
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ULTIMI COMMENTI

"POESIE CHE NON SO LEGGERE"

Ciao bella mascherina
che sei nata stamattina
colori il carnevale
e guarisci da ogni male.
(Giulia 11 anni DSA)

L'autunno è già fra noi,
il suo debole vento trasporta
le piccole foglie,
che dagli alberi cadono lentamente.
Mentre le foglie cadono,
il cielo è grigio
e fa cadere piccole gocce d'acqua,
che brillano al sole
e rende più bello e brillante l'autunno.
(Matteo 10 anni Dislessico)

Tu sei un fiore io sono l'iverno

non posso toccarti, ne vederti,
ma ti amo lo stesso
anche se ci divide l'autunno.
(L. L. 13 anni)


Il vento che ulula nel fiore.
E intanto tu corri nel prato.
E il vento ulula.
(E.R. 8 anni Disortografica)

L'amore fa battere il cuore.
L'amore è bello e rosso.
L'amore è dentro ma non esce.
L'amore sa da chi andare
se lo lasci libero.
(Alex 11 anni DSA)


 

ALCUNI DISLESSICI FAMOSI

Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, GalileoGalilei, Thomas A. Edison, Napoleone Bonaparte, Carlo Magno, Walt E. Disney, WinstonChurchill, Agatha Christie, Pablo Picasso, John Kennedy, Cher Sarkisan,Orlando Bloom, Tom Cruise, Whoopi Goldberg.


Le persone elencate hanno tutte un QInella norma o addirittura superiore, questo significa che i dislessicinon hanno un ritardo cognitivo ma, semplicemente, possiedono un mododiverso di apprendere rispetto a quelli che sono i canoni della maggiorparte delle persone. Molti di voi, leggendo l'elenco, si staranno chiedendocom'è stato possibile stabilire che alcuni personaggi vissuti inpassato, quando certi disturbi non avevano ancora un nome specifico,erano dislessici. Gli studi sono stati condotti sui manoscritti arrivati sino ai giorni nostri e su alcune caratteristiche personali e comportamentali che hanno caratterizzato la loro vita. I dislessici riescono a sopperire alle loro difficoltà attraverso la valorizzazione dei loro talenti.
 

 

« In onore e alla memoria ...“MI CHIAMO LEONARDO E SO... »

Dislessia: come individuare i bambini a rischio

Di: Rsalba Miceli

Per la prima volta in Italia sarà applicato in via sperimentale - in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia - un programma di prevenzione sui disturbi specifici del linguaggio, basato su un metodologia di screening americana (ricalibrata appositamente sul contesto linguistico italiano) ritenuta lo strumento più valido per l’individuazione precoce dei bambini a rischio di sviluppare disturbi del linguaggio e future forme di dislessia.

I bambini normalmente imparano a parlare rapidamente e senza difficoltà mediante la semplice esposizione al linguaggio degli adulti; tuttavia per alcuni di loro questo processo non è né facile né lineare. In effetti i ritmi di sviluppo del linguaggio mostrano una notevole variabilità individuale: nel 10-20% di bambini di 2 anni è stato riscontrato un ritardo linguistico in assenza di condizioni patologiche cliniche (con un udito normale, uno sviluppo psico-fisico e affettivo soddisfacente e disponibilità alla comunicazione). È bene sottolineare che un ritardo nello sviluppo del linguaggio non è affatto un indice di ritardo nello sviluppo cognitivo. Spesso i bambini che parlano tardi (late talkers) possiedono normali o ottime capacità intellettive e riescono a farsi capire usando diverse strategie (mimica facciale, gesti, prosodia). Una caratteristica comune dei bambini che parlano tardi è un forte ritardo fonologico - il repertorio di consonanti è molto ristretto - che si accompagna al ritardo nella produzione lessicale.

Come evolve il ritardo linguistico a breve e a lungo termine? Alcuni bambini a tre anni sembrano aver recuperato il ritardo. Sono definiti late bloomers (bambini che sbocciano tardi). Per molti il ritardo sembra risolversi in età prescolare tra i 4 e i 5 anni, ma per altri il ritardo si prolunga e persiste. Quindi la condizione “late talker” può rappresentare un importante fattore di rischio per lo sviluppo di un “Disturbo specifico di Linguaggio”, presente nel 5% - 8% della popolazione scolastica e che, spesso sottovalutato, si può associare al successivo manifestarsi di difficoltà di apprendimento scolastico (difficoltà significative nell’acquisizione del controllo del codice scritto quali dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia).

È noto dalla letteratura scientifica che il periodo sensibile per uno sviluppo tipico delle abilità di linguaggio e di lettura è rintracciabile in fasi molto precoci della vita, ben prima delle manifestazioni cliniche in età scolare. Evidenze sperimentali indicano inoltre che una individuazione tempestiva dei disturbi di linguaggio (preferibilmente entro i 3 anni di vita) consente di impostare interventi in grado di far evolvere positivamente le competenze linguistiche e al contempo efficaci nel prevenire l’insorgenza della dislessia.

Partendo dal concetto che prevenire è meglio che curare, l’IRCCS Medea - La Nostra Famiglia (l’unico Istituto Scientifico italiano riconosciuto per la ricerca e la riabilitazione nello specifico ambito dell’età evolutiva) ha avviato il progetto “Communication Disorders: reducing health inequalities”, approvato dal CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) del Ministero della Salute.

Si tratta di uno studio longitudinale che seguirà nel tempo un campione di 1000 bambini di 36 mesi che frequenteranno la scuola dell’infanzia nelle province e nei comuni di Lecco e Udine. Il test di screening Language Development Survey sviluppato dalla professoressa Leslie Rescorla del Bryn Mawr College in Pennsylvania, verrà somministrato direttamente ai genitori. La chek-list è stata opportunamente adattata per la popolazione italiana dai ricercatori dell’IRCCS Medea in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma sotto la diretta supervisione della professoressa Rescorla.

Una parte dei soggetti positivi allo screening seguirà un percorso di potenziamento linguistico specifico durante la normale attività educativo-didattica che viene svolta nella scuola dell’infanzia (gli insegnanti verranno formati appositamente). Tutti i bambini saranno rivalutati al termine del progetto in modo da evidenziare la predittività del test sul campione italiano e l’efficacia degli interventi di potenziamento. I bambini ancora positivi intraprenderanno un percorso di riabilitazione presso i servizi di riabilitazione infantile.

«Per la prima volta in Italia il test della Rescorla verrà applicato in un programma di prevenzione - afferma Massimo Molteni, responsabile del progetto e primario dell’Unità Operativa di Psicopatologia all’IRCCS Medea -. Coinvolgeremo scuola e famiglia, per sperimentare una modalità di risposta assistenziale innovativa e in grado di ridurre i costi del sistema, conseguenza di una diagnosi tardiva».

Gli studi sulla dislessia (disturbo specifico di apprendimento caratterizzato da difficoltà selettive nella lettura) rappresentano da anni il cavallo di battaglia della ricerca svolta presso l’Unità Operativa di Psicopatologia dell’IRCCS Medea. «La dislessia è un paradigma centrale del nostro lavoro di ricerca che ci ha permesso di mettere in evidenza come la variabilità biologica può essere un elemento che produce “svantaggi” in relazione al contesto e alla storia individuale e come sia necessario individuare dei fenotipi intermedi, di tipo neuropsicologico e neurofisiologico, che sono probabilmente all’origine del disturbo osservabile: forse la predisposizione biologica, da intendersi come “minore efficienza di alcuni network neurali che si stanno costituendo”, in virtù delle esperienze sensoriali e relazionali che vengono esperite, in un gioco interattivo di reciproche influenze, finisce per dare origine al fenomeno complesso finale che viene osservato», chiarisce il dottor Molteni.

L’IRCCS Medea ha già utilizzato con successo una serie di test come predittori precoci per la dislessia e ha standardizzato, in collaborazione con altri gruppi di ricerca - in particolare con l’Università di Udine e di Padova -, strumenti per la diagnosi e lo screening tempestivo dei disturbi del linguaggio, utilizzabili già nei primi anni della scuola dell’infanzia e in grado di individuare i bambini a rischio. Si tratta di un modello di prevenzione che va inteso non come una schedatura al primo sospetto di anomalia, rispetto ad un presunto standard di normalità, bensì come un percorso in cui la tempestività e qualità degli interventi ha lo scopo di contribuire ad una evoluzione positiva delle eventuali difficoltà e ad alleviare e condividere le fatiche del crescere del bambino.

FONTE: LA STAMPA

 
 
 
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IL LIBRO DI TESTIMONIANZE
"Pensami al Contrario"

ilmiolibro.it

Feltrinelli.it

Nelle librerie Feltrinelli su prenotazione

 

Filippo Barbera
"Un insolita compagna: la dislessia"

Autore: Filippo Barbera
ISBN 978-88-8449-481-8

 

Dettagli blog.libero.it/dsa/

 

D.S.A significa Disturbo Specifico dell'Apprendimento e non Distratto, Svogliato e Asino

Francesco Facchinetti: "Io e la scuola siamo stati due cose diverse per colpa della DISLESSIA che rende complicato leggere e scrivere".

 
 
 

SOSPETTO DISLESSIA?

ATTENZIONE
I bambini dislessici durante la lettura e/o la scrittura fanno frequentemente questi errori: confondono lettere che sono visivamente simili, ma orientate diversamente: d-b-p-q, u-n, m-n, confondono lettere che hanno suoni simili: v-f, g-c, b-p, d-t, leggono  e/o srivono le parole al contrario, invertono le sillabe che compongono le parole, sbagliano la sequenza delle lettere (capra-carpa / torta-trota), inoltre fanno confusione e hanno spesso difficoltà nell’apprendere: le tabelline, le serie numeriche, le informazioni in sequenza (mesi dell’anno, giorni della settimana, lettere dell’alfabeto), i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani destra/sinistra), alcune abilità motorie, problemi di attenzione e di concentrazione.
 
 

LEGGE 170/2010

TESTO E AGGIORNAMENTI SULLA LEGGE 170/2010 LEGGE SULLA DISLESSIA

TESTO DELLA LEGGE

 
DISLESSIA= disturbo nell'apprendimento della lettura




DISGRAFIA
DISORTOGRAFIA
= disturbo nell'apprendimento della scrittura




DISCALCULIA= disturbo nei processi di calcolo
 

Come Tom Cruise


Ho un figlio di otto anni che frequenta la terza elementare. È un ragazzino sveglio, eppure piange perché non vuole andare a scuola: legge male, nei compiti fa mille strafalcioni. La maestra dice che non s'impegna, ma io temo che ci sia dell'altro…
 

ORLANO BLOOM: LOTTO ANCORA CONTRO LA DISLESSIA

Il divo Inglese ammette di far fatica a leggere i copioni e a memorizzare le battute a causa della sua Dislessia

 

TU POTRESTI ESSERE DISLESSICO MA STRAORDINARIO! "UNA NUOVA STELLA SULLA TERRA"
Dedicato a chi pensa di essere una nullità
, a chi pensa di non farcela, a chi si sente diverso, a chi vive il disagio scolastico, a chi si sente incompreso, a chi........ è dislessico come me.
Manuela

 

MASSIMILIANO GENTILE

 

Mai ti dimenticheremo amico............ buon viaggio Max.

 

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