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AGGIORNAMENTO NOTIZIE SULLA DISLESSIA
"VORREI CHE........"
Vorrei che la scrittura
fosse leggera come una piuma,
che semplice fosse l'ortografia
ed avere una bella calligrafia.
Vorrei che i numeri non fossero dispettosi,
ma loro danzano giocosi,
e il 63 agli occhi miei
diventa un 36.
Non so fare le divisioni
e le altre operazioni?
Ma a voi chi ve lo dice
datemi una calcolatrice.
Vorrei leggere esattamente,
riconoscere le lettere velocemente,
ma tutto si confonde nella mia mente.
Voi siete capaci di leggere e imparare,
a me serve la sintesi vocale.
Vi chiedete tutto questo cosa sia?
Non è colpa mia,
si chiama DISLESSIA.
"Manuela Dolfi"
dal libro "Essenza di me"
dal libro "Pensami al Contrario"
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Daniel Pennac "Diario di scuola"
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"POESIE CHE NON SO LEGGERE"
Ciao bella mascherina
che sei nata stamattina
colori il carnevale
e guarisci da ogni male.
(Giulia 11 anni DSA)
L'autunno è già fra noi,
il suo debole vento trasporta
le piccole foglie,
che dagli alberi cadono lentamente.
Mentre le foglie cadono,
il cielo è grigio
e fa cadere piccole gocce d'acqua,
che brillano al sole
e rende più bello e brillante l'autunno.
(Matteo 10 anni Dislessico)
Tu sei un fiore io sono l'iverno
non posso toccarti, ne vederti,
ma ti amo lo stesso
anche se ci divide l'autunno.
(L. L. 13 anni)
Il vento che ulula nel fiore.
E intanto tu corri nel prato.
E il vento ulula.
(E.R. 8 anni Disortografica)
L'amore fa battere il cuore.
L'amore è bello e rosso.
L'amore è dentro ma non esce.
L'amore sa da chi andare
se lo lasci libero.
(Alex 11 anni DSA)
ALCUNI DISLESSICI FAMOSI
Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, GalileoGalilei, Thomas A. Edison, Napoleone Bonaparte, Carlo Magno, Walt E. Disney, WinstonChurchill, Agatha Christie, Pablo Picasso, John Kennedy, Cher Sarkisan,Orlando Bloom, Tom Cruise, Whoopi Goldberg.
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Scuola, legge sulla dislessia tra critiche
Post n°213 pubblicato il 27 Marzo 2010 da manuela1966
FONTE: UNIMAGAZIN.IT In Italia si stima che la dislessia interessi circa il 4 - 5 % della popolazione scolastica, ma in realtà per lo Stato non esiste. La dislessia, infatti, non viene citata in alcuna legge italiana. In Italia si stima che la dislessia interessi circa il 4 - 5 % della popolazione scolastica, ma in realtà per lo Stato non esiste. La dislessia, infatti, non viene citata in alcuna legge italiana. Anche se riconosciuti, i ragazzi con questo problema, attualmente, non godono di alcuna tutela specifica, a differenza di quanto accade in numerosi stati europei. La dislessia è una sindrome che secondo gli esperti di queste malattie non si guarisce, "è una disabilità dell'apprendimento di origine neurobiologica”, che va individuata da subito, nei bambini piccoli, per evitare gravi conseguenze. Il bambino dislessico sottoposto ad un metodo di apprendimento usuale, riesce solo con un grande dispendio di energia e concentrazione a ottenere risultati che per i suoi compagni e per il suo insegnante sono quasi banali. I bambini dislessici spesso non vengono compresi, poiché passano per pigri o per stupidi. Questo li porta a perdere la propria autostima, a forme di ansia, a crisi che li portano a rigettare il mondo della scuola, rinunciando in questo modo a molte possibilità che la loro capacità di memoria standard invece consentirebbe. Alcuni genitori di bambini dislessici si sono preoccupati di richiamare l'attenzione dello Stato sui loro figli e i loro problemi, con il fine di raggiungere l'obiettivo da loro sperato: una legge specifica e adatta per la formazione scolastica dei bambini con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). La questione, trattata con superficialità nelle precedenti riforme, riceve una risposta dal disegno di legge d'iniziativa dei senatori Cusumano e Barbato comunicato alla Presidenza il 25 Maggio 2006. dIl DDL prevede il ricoscimento del disagio attraverso un test e conseguentemente al risultato positivo l'utilizzo di sussidi come computer, calcolatrici, registratore, videoscrittura, correttore ortografico al fine di ridurre i disagi formativi e motivazionali. Accanto ai sostenitori del progetto presentato, vi sono coloro che al contrarIo si oppongono ad una diversa forma di insegnamenTo per quanti riportino questi disturbi. La professoressa Margherita Pellegrino, con un'esperienza ventennale d'insegnamento alle spalle, afferma in una lettera aperta: “Nella mia esperienza di insegnante gli alunni frustrati, depressi e con difficoltà di relazione sono quelli che sono stati diagnosticati come portatori di questi disturbi, l'offesa e la vergogna più grande che si può dare a un bambino è dire che lui è incapace di fare cose ed è diverso dagli altri”. Per la professoressa esiste il reale pericolo che l'istruzione “venga ingabbiata da parametri neuropsichiatrici attraverso i quali venga stabilito chi dovrà proseguire gli studi regolarmente e chi no perchè riconosciuto incapace, attraverso un test”. Forse, si chiede la professoressa, alcuni “vip” dislessici come Gustave Flaubert, Albert Einstein, John Fitzgerald Kennedy o Pablo Picasso, non avrebbero avuto le stesse professioni di prestigio se ai loro tempi ci fossero state norme come quelle che esistono oggi. Ma forse, si chiedono anche i genitori di questi bambini, i loro figli non hanno, allo stato attuale, la stessa possibilità di sviluppo professionale garantito ad ogni individuo? Ad ogni modo secondo l'art. 3 della Costituzione italiana: “é compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli... che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese...”. Alessia Di Pietro |
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IL LIBRO DI TESTIMONIANZE
"Pensami al Contrario"
Nelle librerie Feltrinelli su prenotazione
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"Un insolita compagna: la dislessia"
Autore: Filippo Barbera
ISBN 978-88-8449-481-8
SOSPETTO DISLESSIA?
ORLANO BLOOM: LOTTO ANCORA CONTRO LA DISLESSIA
Il divo Inglese ammette di far fatica a leggere i copioni e a memorizzare le battute a causa della sua Dislessia
TU POTRESTI ESSERE DISLESSICO MA STRAORDINARIO! "UNA NUOVA STELLA SULLA TERRA"
Dedicato a chi pensa di essere una nullità, a chi pensa di non farcela, a chi si sente diverso, a chi vive il disagio scolastico, a chi si sente incompreso, a chi........ è dislessico come me.
Manuela
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