Dislessia

Come leggere la dislessia e i Dsa


Di: Lisa Oppici Non è un semplice manuale, ma molto di più. «Come leggere la dislessia e i Dsa», curato da Giacomo Stella e Luca Grandi e pubblicato da Giunti scuola, è una vera e propria guida, la prima del genere in Italia.  Si rivolge a un pubblico vasto:  innanzitutto insegnanti, ma anche genitori e tutti coloro (dai pediatri e medici di base agli specialisti, dai neuropsichiatri ai logopedisti) che a vario titolo possono essere interessati ai Dsa, i disturbi specifici dell’apprendimento, cioè dislessia (disturbo di lettura), disortografia e disgrafia (disturbi nella scrittura), discalculia (disturbo del calcolo). Una guida chiara, documentata e ricchissima di suggerimenti e materiali utili (contenuti anche in un cd allegato), che si propone non solo di dare indicazioni per il riconoscimento dei segni caratteristici di questi disturbi ma anche di offrire supporti concreti per aiutare chi li ha a fruire di un percorso formativo vero ed efficace, nel pieno rispetto del diritto allo studio: «Perché non vogliamo negare né ignorare le difficoltà dei bambini con Dsa – scrivono i curatori nella prefazione - ma nemmeno rinunciare a lavorare con e per loro, a pensare a una didattica che permetta di raggiungere il successo nel proprio percorso educativo e formativo». Il volume vuole essere proprio questo: una «guida base» il più possibile pratica, senza eccessivi nozionismi o accademismi, e con tante indicazioni – ma anche schede – immediatamente utilizzabili da parte degli insegnanti. Sarà presentato oggi  alle 16 al liceo artistico Toschi da Giacomo Stella, autorità indiscussa in materia, docente all’Università di Modena e Reggio e fondatore dell’Associazione italiana dislessia (guidata ora da Franco Botticelli), in un appuntamento organizzato dall’Aid di Parma in collaborazione con Giunti Scuola e patrocinato da Comune e Provincia di Parma. Cinque le sezioni della guida.  Dalla descrizione dei Dsa ai possibili «strumenti compensativi» da impiegare (sintesi vocale, libro digitale, calcolatrice e così via), dalle strategie di apprendimento (come prendere appunti, come fare i riassunti, come scrivere temi) alle piste di lavoro e alle schede di attività subito utilizzabili, fino a normative di riferimento, strumenti di progettazione, tabelle compensative e molto altro. È, il libro, un modo per «rispondere» alla legge 170 del 2010, che tutela il diritto allo studio delle persone dislessiche e che rappresenta una conquista di civiltà cui si è arrivati dopo una lunga battaglia: «Da qui in avanti – scrive Stella - avranno finalmente la possibilità di dimostrare le loro qualità, dato che fino a oggi la scuola ha creato ostacoli e difficoltà ai dislessici, invece che favorire il loro percorso formativo. Se l’apprendimento scolastico è per tutti un percorso in salita e richiede fatica, la scuola ha caricato lo zaino del dislessico di pietre, di pesi inutili (imparare le tabelline, scrivere in corsivo, ecc.). Da oggi avranno a disposizione gli strumenti compensativi per apprendere e potranno esprimersi nelle condizioni migliori». Ed è un modo per dare strumenti agli insegnanti, cui spetta un ruolo cruciale: fondamentale nel creare un buon sistema di crescita e di apprendimento per questi bimbi e ragazzi, che hanno bisogni speciali ma hanno in primo luogo, come tutti gli altri, il diritto di imparare. Il tutto, ribadiscono gli autori, nella consapevolezza della centralità della sinergia educativa tra scuola, famiglia e servizi, oltre che del valore di una scuola a tutti gli effetti inclusiva e, anche per questo, di qualità. Di qualità nel suo complesso: perché «un bambino con Dsa è un indicatore della qualità ella scuola: in una classe in cui un allievo con Dsa sta bene sono rispettate le «ecodiversità» e quindi è segnale di buona qualità del sistema. Tutti gli alunni, i loro genitori e gli insegnanti ne beneficeranno in un circolo virtuoso».Fonte: Gazzetta di Parma