La vita A cavallo tra il ‘400 ed il ‘500 brillò la stella del più grande genio di tutti i tempi, dopo quello della lampada di Aladino: Leonardo da Vinci. Nato da un rapporto extraconiugale, ebbe un’infanzia difficile, sia per colpa del cognome fittizio (il generico “da Vinci” rivelava immediatamente l’illegittimità della sua nascita), sia per colpa del nome, che con troppa facilità si prestava alle rime e alle cantilene maligne dei bambinetti suoi coetanei (del tipo “Leonardo bast…”). Con queste premesse, non ci si poteva aspettare di avere un bambino normale ed il piccolo Leo non deluse le attese. Fin da ragazzino mostrò particolare interesse per le arti e le scienze tecniche ed, in special modo, per l’anatomia umana. E fu un avvenimento in particolare che diede una svolta alla sua vita: sua madre un giorno gli si avvicinò e disse “Leoncino – questo era il suo diminutivo – nonnino è morto”. Difficilmente un nonno aiuta a studiare un nipotino, ma il nonno di Leonardo gli fu indispensabile per gli studi di anatomia, come si può tutt’oggi vedere effigiato su alcuni suoi appunti. Con questi studi acquisì una grande conoscenza del corpo umano ed imparò a disegnarlo, applicandosi conseguentemente alla pittura.
Pariamo un pò di Leonardo: il genio dislessico
La vita A cavallo tra il ‘400 ed il ‘500 brillò la stella del più grande genio di tutti i tempi, dopo quello della lampada di Aladino: Leonardo da Vinci. Nato da un rapporto extraconiugale, ebbe un’infanzia difficile, sia per colpa del cognome fittizio (il generico “da Vinci” rivelava immediatamente l’illegittimità della sua nascita), sia per colpa del nome, che con troppa facilità si prestava alle rime e alle cantilene maligne dei bambinetti suoi coetanei (del tipo “Leonardo bast…”). Con queste premesse, non ci si poteva aspettare di avere un bambino normale ed il piccolo Leo non deluse le attese. Fin da ragazzino mostrò particolare interesse per le arti e le scienze tecniche ed, in special modo, per l’anatomia umana. E fu un avvenimento in particolare che diede una svolta alla sua vita: sua madre un giorno gli si avvicinò e disse “Leoncino – questo era il suo diminutivo – nonnino è morto”. Difficilmente un nonno aiuta a studiare un nipotino, ma il nonno di Leonardo gli fu indispensabile per gli studi di anatomia, come si può tutt’oggi vedere effigiato su alcuni suoi appunti. Con questi studi acquisì una grande conoscenza del corpo umano ed imparò a disegnarlo, applicandosi conseguentemente alla pittura.