Dislessia

Interrogazioni Programmate


La legge 170 prevede come elemento compensativo che le interrogazioni vengano programmate. Per molti Insegnanti questo vuol dire: "il giorno tale ti interrogo", ma non è proprio così. Programmare un interrogazione non vuol dire avvisare l'alunno su quando l'insegnante ha intenzione di interrogarlo, questo lo saprebbe fare anche il mio cane, avesse la parola! Programmare un interrogazione a un DSA significa innanzitutto dedicare 3 minuti all'alunno, controllando precedentemente che nel giorno prescelto non ci siano altre interrogazioni o compiti (e neppure nel giorno prima o dopo), dire all'alunno gli argomenti oggetto dell'interrogazione e controllare che scriva esattamente tutto sul diario e al giorno giusto. Quando un insegnante fa questo dimostra interesse nel voler mettere l'alunno DSA nelle condizioni ottimali per imparare, in altra maniera è solo un "rispettare" (nemmeno poi tanto) la normativa per essere semplicemente a posto con la legge. Ricordiamoci che un DSA ha bisogno di molto piu tempo di un normodotato (la normalità poi quale sia non si sa) per prepararsi ad un interrogazione, ricordiamo anche che il DIARIO per un DSA è spesso un rompicapo e non è facile orientarsi tra giorni e mesi (non tutte le scuole hanno ancora il registro elettronico), ricordiamo anche che i numeri delle pagine da studiare possono essere trasposti o scritti male; per cui il controllo dell'insegnante è fondamentale. Ed è non facendo, purtroppo, le cose come devono essere fatte che poi ci ritroviamo con i 3 o i 4 alle interrogazioni............................ Manuela Dolfi