Dislessia

DSA E SCUOLE PROFESSIONALI


Questo mio post è dedicato in particolare agli insegnanti della Scuola Media inferiore, a coloro che fanno "orientamento", a quelli che dovrebbero consigliare il futuro percorso scolastico ai propri alunni, a coloro che danno una traccia da seguire per l'avvenire dei ragazzi. Accade spesso che gli alunni DSA, per le loro difficoltà (e non per le loro capacità), vengano dirottati a scegliere una scuola cosiddetta Professionale, convinti di indirizzarli verso un percorso più "facile". Mi chiedo: consideriamo forse la Scuola Professionale di serie B? E gli alunni DSA sono ragazzi di serie B? La Scuola Professionale non è affatto un percorso di serie B, è una scuola di tutto rispetto, una scuola dove si impara un mestiere (o si imparava prima della distruzione Gelmini), una scuola fatta di Insegnanti e Tecnici che collaborano alla formazione culturale e lavorativa dei ragazzi. Non è certo Scuola della "feccia", come troppo spesso si intende. E i ragazzi DSA? Considerati fannulloni e svogliati, incapaci e nulla facenti, non sono degni di un Liceo? Ricordo che solitamente il Q.I di un DSA è di MOLTO superiore alla norma Europea e che ha capacità organizzative fuori dalla norma. Diciamo che il problema non è di DSA o di Scuola Professionale, il problema è all'interno della categoria insegnanti, troppo spesso radicata in metodologie d'insegnamento antiquate, vecchie, antiche. Un ragazzo DSA è in grado di frequentare qualsiasi Scuola, purchè trovi Insegnanti in grado di accogliere le sue difficoltà e gli vada in contro nella cresciata formativa e culturale, rispettando le problematiche e comprendendo le difficoltà, tenendo fuori dal cancello della scuola i suoi pregiudizi e giudizi personali. E poi scusate, ma se vi si rompe un tubo dell'acqua o restate senza luce, chiamate un Ingegnere o un Medico o vi affidate a un idraulico e ad un elettricista?Manuela Dolfi