Dislessia

LA STORIA DI UNA DISLESSICA DEGLI ANNI 60


Sono una dislessica nata negli anni 60, allora nulla si conosceva in merito a questo disturbo, pertanto nessuno ci prendeva in considerazione. La scuola è stata per me un incubo: venivo messa dietro alla lavagna perchè leggevo male, venivo derisa e presa in giro dai compagni, la maestra mi strappava i fogli del quaderno perchè scritti con troppi errori, mia madre mi prendeva a ceffoni perchè non ricordavo le tabelline. Le lettere si invertivano, cambiavano il loro orientamento, la C cera uguale alla G, anche la V e la F erano simili, le doppie non le sentivo, le tabelline non mi entravano in testa nonostante i miei sforzi. Volevo dimostrare a mia madre che non ero stupida, ma non ci sono mai riuscita.  In questa situazione, finite le medie ho lasciato la scuola su consiglio di una Prof. a mia madre:"Signora la mandi a lavorare, non è tagliata per lo studio, non si applica, pensi non sa ancora le tabelline!". Nei 10 anni di scuola (mi hanno bocciato 2 volte), ho sofferto moltissimo, sono arrivata anche all'autolesionismo (mi davo morsi alle braccia) per punirmi credendo che tutto quello che mi capitava fosse colpa mia. Ho ripeturo l'esame per la patente 3 volte perchè non riuscivo a terminarlo nei tempi stabiliti. Oggi lavoro come segretaria, il mio capo ha acquistato per me un programma per il controllo ortografico e la sintesi vocale e lo stesso programma lo uso a casa (anche ora). Persona meravigliosa, il mio capo. Ho due figli dislessici che fanno fatica nel loro percorso scolastico e temo per il loro futuro perchè so cosa significa vivere con questo disturbo. Odio la scuola, odio un pò anche mia madre e mi sento in colpa per aver trasmesso ai miei figli  la dislessia. Nella mia vita scolastica ho sofferto moltissimo, spero che qualcosa cambi in futuro, perchè da quello che ho letto sul "Libro Bianco dislessia e diritti negati", troppo poco si è fatto per noi.