Dislessia

DALL' INTERVISTA A ROBERTA PENGE: PRESIDENTE AID


Roberta Penge, presidente AID, non nasconde la preoccupazione per un ritorno alla didattica frontale e ribadisce l'importanza di una legge su questa patologia:
Leggere, scrivere e far di conto, per alcuni bambini non è un'impresa facile e spesso è sottovalutata. Genitori e insegnanti si nascondono dietro l'alibi della pigrizia e svogliatezza, i piccoli rischiano di subire rimproveri e umiliazioni, prima di scoprire che tale problema ha un nome: dislessia. Nel nostro paese colpisce il 4% dei bambini, tutti dotati di intelligenza normale.La dislessia provoca difficoltà nella lettura, nei calcoli, nella scrittura, e se non diagnosticata in tempo si trascina negli anni con ricadute sul piano psicopatologico con ansia e depressione.Una disgnosi precoce tra la fine della prima e la seconda elementare è fondamentale. Il problema sono i tempi lunghi del Servizio sanitario nazionale; anche fino a un anno per la prima diagnosi.La scuola è un terreno "franoso" per i dislessici; non ci sono leggi ad hoc. L'AID lotta da anni per avere una normativa sulla dislessia.I pilastri della scuola italiana sono proprio lettura e scrittura, questo per i dislessici è un problema, non ci sono accorgimenti didattici mirati e si rischia l'accesso all'apprendimento di questi ragazzi. La legge che l'AID chiede, sancisce una serie di accorgimenti didattici mirati,: uso di libri digitali, calcolatrice, computer con correttore ortografico, personalizzazione dell'insegnamento e diversi sistemi di valutazione, oltre a corsi di formazione per i docenti. Una legge uguale per tutti obbligherebbe la scuola ad un'uniformità di interventi.La legge sulla dislessia non prevede costi aggiuntivi per cui non contrasterebbe con i tagli sanciti dalla 133La riforma Gelmini cita i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Art. 3 Comma 5), questa è una cosa positiva, ma la riduzione del numero di insegnanti (maestro unico), riduce la possibilità di una didattica personalizzata.Leggete l'intero articolo qui:http://blog.libero.it/alcolismo/6245220.html