Dislessia

DISLESSIA: se ne parla a Cesano Boscone


CESANO BOSCONE - Prosegue ormai da sette anni l'infinito iter di approvazione della legge per i diritti dei dislessici, approdata per la terza volta in Parlamento dopo l'ennesima riscrittura. Mentre il ministro Mariastella Gelmini ha inviato alle scuole una serie di "raccomandazioni" affinché gli alunni dislessici "certificati" siano autorizzati a usare gli "strumenti compensativi e dispensativi" (verifiche orali, niente letture ad alta voce, possibilità di usare in classe computer con correzione ortografica e lettore vocale, tavola pitagorica, calcolatrice, registratore), a Cesano Boscone approda uno dei maggiori esperti in materia: Enrico Profumo, neuropsicologo specialista in disturbi di apprendimento che lavora all'ospedale San Paolo di Milano, nonché rappresentante milanese dell'Associazione italiana dislessia (Aid).SARA' PROIETTATO UN FILML'appuntamento, proposto dall'assessora alla cultura Lilia Di Giuseppe nell'ambito delle iniziative del "Salotto culturale", è per mercoledì 6 maggio, alle ore 21, nella Sala delle carrozze di Villa Marazzi di via Dante Alighieri 47. La proiezione del film Come una macchia di cioccolato: servirà per parlare dell'idea che i ragazzi dislessici hanno rispetto alle loro difficoltà: materiale prezioso per genitori, insegnanti, specialisti e per i loro coetanei. Gli otto giovani attori protagonisti del film, toccando i diversi aspetti del tema dislessia, ne disegnano un intenso affresco. Emerge così il ruolo fondamentale del personale scolastico: alle insegnanti spetta infatti il compito di attenersi alla nuova circolare ministeriale, e ai genitori quello di una stretta sorveglianza e collaborazione, affinché tali disposizioni vengano osservate.I NUMERI E LE CAUSE DELLA DISLESSIAI numeri e le cause della dislessia A volte, infatti, andare male a scuola è un problema di geni, non di intelligenza. La letteratura scientifica è ormai concorde: il 3-5 per cento della popolazione nel mondo nasce con questo disturbo, la "dislessia": solo in Italia, secondo le statistiche, 1 milione e 500 mila, tra bambini e adulti. Si stima che in ogni classe ci sia un bambino dislessico. La causa della dislessia è un difetto genetico a carattere ereditario, un danno di origine neurobiologico causato da disfunzioni nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento di lettere e parole e che ne impedisce il riconoscimento automatico; il che non comporta deficit d'intelligenza. Anche se spesso si accompagna ad altri disturbi dell'apprendimento, non ha, dunque, nulla a che fare con l'intelligenza. In diversa misura, i dislessici fanno fatica a leggere fluentemente, a scrivere correttamente (disgrafia - disortografia), ad attribuire un significato ai numeri e a effettuare operazioni matematiche (discalculia).A parte i casi più gravi, i dislessici riescono a leggere, ma a prezzo di un lento e faticosissimo impegno. Si nasce dislessici però si vive, e si può vivere bene. Oppure malissimo. Dipende dagli altri. Non ci sono terapie per "guarire"; solo strategie di compensazione e aggiramento. Per questo la medicina della dislessia è tutta sociale. È la disponibilità ad aiutare il dislessico ad aggirare le difficoltà da parte della scuola, delle insegnanti che spesso sono impreparate, del datore di lavoro, delle istituzioni. È la società che deve abituarsi a riconoscere la dislessia, che si nasconde e che avvolge persone intelligenti in una rete di parole scritte, da cui, molto spesso, potrebbero essere sciolte senza danno per nessuno. Per questo è importante imparare a riconoscerla ed è urgente una precisa diagnosi. In genere è possibile prima della fine della seconda elementare.Anche sul mio sito: http://digilander.libero.it/luca.manu1989