Dislessia

A Terni "Leggere senza leggere", progetto pilota sulla dislessia


L'iniziativa, sostenuta dal Comune, dalla Asl4 e dall'associazione Apav, mette in campo strategie terapeutiche e formative per centinaia di bambini. In Umbria sono circa 5mila gli studenti tra i 6 e i 18 anni che soffrono di dislessiaTERNI - Non solo difficoltà nella lettura, ma soprattutto incapacità di comunicare un malessere e di mettersi in relazione con gli altri. La dislessia appartiene alla categoria dei disturbi specifici di apprendimento, ma per i bambini in età scolare il disagio va oltre e attraversa le attività  quotidiane, il rapporto con i compagni e con gli insegnanti, il gioco. Una disabilità "nascosta", che spesso in classe viene confusa con la svogliatezza. La necessità di far conoscere la dislessia e sostenere i bambini e le famiglie, è lo scopo del progetto "Leggere senza leggere", avviato a Terni in questi giorni. Un'iniziativa che vede insieme il Comune, la direzione della Asl4 e l'Apav, associazione "Parole che volano", nata nel 2008 per sostenere i bambini dislessici e le loro famiglie. Il progetto si realizzerà su due livelli, uno strettamente formativo, rivolto a genitori, insegnanti ed educatori ed uno terapeutico, attraverso metodologie e supporti tecnologici d'avanguardia.Il comune di Terni ha acquisito e installato all'interno della biblioteca comunale, che ha sede nel centro della città, una serie di modernissime tecnologie, postazioni e software che prevedono la conversione vocale dei testi per i bambini con problemi di lettura. Una metodologia terapeutica che si avvale anche di laboratori di gioco. "L'obiettivo del progetto pilota - ha spiegato l'assessore comunale alla cultura Sonia Berrettini - è quello di mettere in campo, per centinaia di bambini che presentano difficoltà di lettura e dislessia, una strategia terapeutica, formativa e ludica che permetta di abbattere le barriere derivanti dalla mancanza di conoscenza".Alla struttura di neuropsichiatria infantile della Asl 4 della città spetterà invece il compito di individuare e coordinare i vari percorsi terapeutici, come spiega il direttore Imolo Fiaschini: "Il nostro compito principale è di garantire la diagnosi di un eventuale disturbo di apprendimento entro il sessantesimo giorno dalla prima visita". "La neuropsichiatria infantile - prosegue Fiaschini - dovrà inoltre supportare il Comune di Terni nell'implementazione delle strumentazioni abilitative e riabilitative della biblioteca comunale e collaborare con le agenzie comunali di Terni e l'Apav alla promozione della lettura mediante l'attivazione di incontri e convegni con i cittadini, per illustrare le basi neurobiologiche dell'apprendimento della letto-scrittura"."Questo importante accordo - afferma il presidente dell'Apav, Luca Ascani - permette alla nostra associazione di orientare i ragazzi e le famiglie verso l'utilizzo consapevole delle risorse del territorio in relazione alla promozione della lettura, lavorare con le scuole in modo da promuovere il servizio attivato presso la biblioteca comunale, facilitare l'adozione di libri di testo disponibili in formato digitale per costituire biblioteche informatiche scolastiche e territoriali a disposizione dei ragazzi con dislessia, favorire uno stretto rapporto con il servizio di Neuropsichiatria infantile dell'Asl 4 di Terni per una diagnosi precoce nell'ottica di una prevenzione dell'insuccesso scolastico". L'Apav fornirà un servizio di prima consulenza, accoglienza e orientamento, attraverso lo sportello di ascolto delle famiglie e dei ragazzi diagnosticati e segnalati dal servizio di neuropsichiatria infantile. Secondo dati dell'ufficio scolastico regionale, in Umbria il fenomeno della dislessia interessa più del 4% della popolazione scolastica, ovvero circa 5mila studenti su un totale di 113.448 tra i 6 ed i 18 anni. Una percentuale che si inserisce nella media nazionale che vede circa 350mila studenti dislessici, statisticamente uno per ogni classe, per una percentuale totale del 3-5% della popolazione scolastica del Paese