Dislessia

Apav, un sostegno concreto per i bambini dislessici


Dal Blog:  Emergenza AlcolismoSuperAbileNata nel 2008, è l'unica associazione che a Terni offre supporto a ragazzi, famiglie e insegnanti. Laboratori creativi e consulenza per superare la paura della diversità e riconquistare autostima e fiducia
TERNI - "Parole che volano", che non si fermano e sembrano non lasciare traccia su un libro o su un quaderno. Talvolta, parole "nemiche" che rallentano il percorso, bloccano e imprigionano la mente. Nella vita di una persona dislessica può accadere che siano proprio le parole a diventare prigione, e il silenzio o l'incomunicabilità a diventare paradossalmente uno spazio di libertà.L'Apav, associazione "Parole che volano", è l'unica organizzazione che a Terni e provincia offre un sostegno concreto ai ragazzi dislessici e alle famiglie. Nata nel settembre 2008, conta già circa sessanta soci, alcuni dei quali sono giovani dislessici che hanno deciso di impegnarsi in prima persona nel sostegno ai loro coetanei con difficoltà di apprendimento a scuola."L'associazione è nata da un blog - racconta il presidente Luca Ascani - e dunque da una forma moderna di comunicazione. Dal blog si è passati al progetto del sito e alla nascita dell'Apav. Mi piace sottolineare che tutto è partito da un blog, proprio per far comprendere che la comunicazione, pur essendo un problema e una difficoltà, a volte grave, per un dislessico, rimane comunque un'esigenza forte". L'Apav si avvale della collaborazione volontaria di operatori specializzati, logopedisti,  medici e psicologi che ascoltano e seguono ragazzi, genitori e insegnanti presso lo sportello di consulenza gratuita aperto due giorni alla settimana, presso l'Officina Sociale "La Siviera"(in via Carrara, 6 a Terni),  sede provvisoria dell'associazione. Un secondo sportello è attivo anche nella cittadina di Amelia, dove vengono seguiti una decina di ragazzi. "A Terni l'Apav ne segue circa trenta, tra i 10 e i 18 anni, ma il numero di ragazzi dislessici è sicuramente più alto - spiega Luca Ascani - la dislessia è una forma di disabilità nascosta che le stesse famiglie stentano a riconoscere e ad ammettere. Le difficoltà di apprendimento a scuola portano i bambini ad isolarsi e a considerarsi meno intelligenti e dotati dei loro compagni. In realtà, la dislessia non ha  nulla a che fare con il quoziente di intelligenza".Questo disturbo, infatti, è determinato da un'alterazione neurobiologica che caratterizza i disturbi specifici dell'apprendimento e riguarda in particolare la disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato. La dislessia è una difficoltà nel leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Per farlo, il bambino dislessico deve impegnare al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura  spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo numerico, nella capacità mnemonica. Oltre ad essere seguiti da logopedisti e psicologi, i bambini e le famiglie che si rivolgono all'Apav partecipano ai laboratori ludico- creativi che si svolgono la domenica pomeriggio a "La Siviera"."I ragazzi sono suddivisi in quattro gruppi, secondo la loro età - spiega  il presidente - i più piccoli, dai sei agli undici-tredici anni svolgono attività di gioco, pittura, decorazione e costruzione di strumenti musicali; i più grandi, dai quattordici anni in su, hanno collaborato alla realizzazione del sito e, attualmente, al suo aggiornamento. Inoltre, stanno lavorando ad un videoclip sulla storia e le attività della nostra associazione". Partner importante dell'Apav è la biblioteca comunale di Terni, che ha messo a disposizione alcune postazioni informatiche che consentono ai ragazzi dislessici di utilizzare dei software che aiutano nella lettura e comprensione dei testi: la  sintesi vocale, che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore automatico, un programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale. Grazie ad una convenzione firmata qualche settimana fa con la biblioteca, il comune e la Asl4, è partito il progetto "Leggere senza leggere" (di cui abbiamo già parlato, ndr) che incrementerà le attività già avviate in biblioteca e creerà una rete di sostegno il più ampia possibile. "La sinergia con le istituzioni cittadine è forte e siamo molto soddisfatti di aver trovato ascolto e sostegno - conclude Luca Ascani - la nostra progettualità va avanti e nel futuro, ossia a partire dai prossimi mesi, contiamo di sperimentare i laboratori teatrali e musicali, coinvolgere tutte le scuole, ma soprattutto fare informazione per combattere la paura e l'isolamento dei bambini dislessici e delle loro famiglie".  Anche sul mio sito  DSA DislessiaPS: Grazie Max, baci8