Dislessia

Dislessia: serve attenzione ai bambini


Dal blog di Max: Emergenza AlcolismoVarese News Una risposta alla lettera di chi vede un rischio di diagnosi "facili" e di ghettizzazione degli alunni con difficoltà congeniten in alcuni aspetti dell'apprendimento.
Gentile Direttore e redazione di Varesenews, ho letto con attenzione la lettera che insegnanti e genitori hanno scritto in merito ai disturbi dell’apprendimento ed al loro desiderio di non far approvare la legge in discussione al Senato. Sono un’insegnante di scuola primaria, ho conseguito la laurea in scienze della formazione primaria, mi sono specializzata in Consulenza pedagogica e ricerca educativa ed attualmente sto effettuando un master proprio sui disturbi dell’apprendimento. Ciò che ho notato come mancante, all’interno dell’intervento da voi pubblicato, è l’attenzione ai bambini. Chi è affetto da DSA incontra dei labili o seri problemi nella lettura, nella scrittura e nel far di conto. La difficoltà di lettura non si declina, però, nella mera incapacità di decifrazione di suoni in un tempo prestabilito. Il problema grave è l’incapacità di decodifica dei suoni e quindi nella non comprensione del testo. La possibilità di avere un sussidio audio (il libro letto e registrato) oltre ad essere un valido aiuto, funge da stimolo per i bambini perché possono, successivamente tentare di emulare quanto ascoltato. Inoltre, e da non trascurare, è significativo il fatto che prima di certificare un DSA (e non di catalogare un bambino come affetto da diversabilità!) vengono effettuati da specialisti, delle valutazioni oggettive e verificabili che sondano se la difficoltà alberga in uno scarso patrimonio linguistico o in difficoltà nell’azione della lettura (regressioni, salti di campo, incapacità di decodifica…). Trovo che l’idea di non fornire sussidi quali PC, libri multimediali e programmi di letto scrittura, sia un grave danno arrecabile a chi si dice di amare e di voler aiutare. Forse non tutti sanno che se viene diagnosticato un DSA, è possibile effettuare esercizi di lettura, di scrittura e di calcolo che riescono a favorire la discriminazione e la successiva comprensione dei contenuti proposti. È possibile far lavorare i bambini su inferenze e comprensioni orali che favoriscono la comprensione, l’utilizzo della memoria e che non sviliscono le capacità che i piccoli possiedono. Se una persona fatica a leggere, perché non può essere agevolata in ciò? Se non so organizzare il mio foglio di lavoro perché non devo poter portare a termine un lavoro che oralmente potrei realizzare? L’aiuto che viene fornito a questi bambini non è dappoco, anzi, permette, nel corso del tempo, di renderli indipendenti e non più bisognosi dei sussidi inizialmente forniti. Quando un bambino, dopo aver effettuato dei test, viene indicato come affetto da DSA, è giusto che possa avere un insegnante al suo fianco piuttosto che un supporto esterno capace di aiutarlo. I bambini discalculici gravi, per esempio, non sono in grado di ricordare le tabelline: che fare con loro? Se non si dovessero riconoscere i loro diritti si finirebbe per fare odiare loro la scuola poiché i loro elaborati sarebbero sempre valutati negativamente. La dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia sono problematiche emergenti in maniera rilevante nella cultura attuale, si dice che circa l’8% della popolazione scolastica ne sia affetta in maniera più o meno grave e non è colpa del metodo globale o analitico sintetico utilizzato dalla maestra. Non è colpa della velocità di insegnamento rispetto alle richieste di apprendimento. I DSA sono, proprio perché “disturbi”, situazioni di alterazione del normale funzionamento di un organo o di parte di sé. Non se ne guarisce ma si può imparare tranquillamente ad organizzarsi per conviverci al meglio e poter leggere e scrivere senza troppe difficoltà. Leggere male non significa non comprendere… se quando si legge male, inoltre, non si comprende e si invertono le lettere, quali suoni omofoni o grafemi simmetrici, allora è bene indagare la situazione e permettere ai bambini di poter stare bene a scuola trovando il piacere della lettura. Non è poi così difficile comprendere chi è affetto da DSA rispetto da chi, invece, per pigrizia, per cattivo rapporto scolastico o per mancata interiorizzazione di alcune regole grammaticali fatica a leggere ed a scrivere. Al fine di riscontrare dislessia e discalculia devono essere presenti ed in buona quantità: sostituzione di grafemi simmetrici, di fonemi simili, di grafemi poco dissimili, inversione di fonemi e di sillabe, soppressione di lettere e o fonemi, reiterazione di sillabe, associazione di parole e di sillabe, perdurante sillabazione, perdita di senso nel cambio di riga, lettura esitante e discontinua, errori plurimi e molto altro. Di conseguenza non è volontà degli insegnanti catalogare i bambini! Mi ostino nel sostenere che non si valuta l’alunno, bensì il suo elaborato e come insegnante ritengo che l’approvazione delle leggi ora in oggetto al Senato, sia utile, doverosa e funzionale per l’intera popolazione scolastica. La tecnologia avanza ed i nostri bambini non devono restare indietro perché non si corre il rischio di reputarli “handicappati” termine non più in uso, svilente ed umiliante. La diversa abilità richiede un diverso atteggiamento. 10/07/2009 MANUELA DAL MASO Anche sul mio sito DSA Dislessia