Dislessia

Dislessia. Nuove diagnosi


La dislessia colpisce una percentuale di bambini che va dal 5 al 17%, ma non viene repentinamente riconosciuta. Dalla Stanford University, un nuovo metodo di diagnosi precoce. Lo riporta un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore
USA - La dislessia colpisce, a seconda delle stime, una percentuale di bambini e ragazzi che va dal 5 al 17 per cento, ma spesso non è riconosciuta tempestivamente, a causa dell'assenza di test semplici e affidabili. Ora però i neurologi della Stanford University potrebbero aver trovato un metodo diagnostico utile anche per aiutare chi ne è colpito: la risonanza magnetica a diffusione, un tipo di risonanza finora usato per lo più per scopi sperimentali, e quella funzionale. I ricercatori hanno selezionato 25 quattordicenni dislessici e li hanno sottoposti a entrambi gli esami mentre facevano loro eseguire test standard normalmente utilizzati per la diagnosi. Hanno così confermato che chi è dislessico ha un'attività cerebrale più elevata in alcune zone specifiche, in particolare nel giro frontale inferiore. Dopo due anni e mezzo, hanno sottoposto i ragazzi a nuovi test, dimostrando che le risonanze avevano consentito di identificare correttamente non solo chi era dislessico, ma anche chi, tra costoro, aveva più chance di compensare nel tempo, in base a precisi dati anatomici e funzionali. Lo studio è pubblicato su "Pnas". (a.cod. - Il Sole 24 Ore)