ABRAXAS

enypnion


Un ragno mi sfida, è enorme e minaccioso. Resto immobile a cercare i suoi occhi perchè è così che si dissolvono i mostri. Lo vedo assumere nuove forme antropomorfe fino all'abbraccio mortale, congiunzione di materia e intento, di invisibile solidità che trascende la coscenza. Sento l'Anima che brucia, non ha ali ma otto zampe che si contorcono. Il dolore mi sveglia, ho le unghie conficcate dentro i palmi e i capelli attorcigliati intorno al collo. E' solo un'Anima dannata, che non ha scelto bene il suo corpo.