Ombre

17.06.2007 - Alcuni versi di Leonard Cohen


     Caldo asfissiante, contrariamente al mio solito mi risolvo ad andare al mare… il refrigerio del bagno, un paio di birre sotto l’ombrellone… mi guardo intorno… sono belle ancora le donne della mia età… senza mancare di rispetto alle belle e giovani donne in adorazione dei raggi solari concludo che, a dispetto dei segni del tempo e delle incursioni della cellulite, sono ancora loro ad attirarmi irresistibilmente… una donna di 20-30 anni alle volte ha il mondo in mano ma non sa sempre cosa farne… una di 40-50 sa sempre cosa vuole…      Ho con me l’ultimo libro di Leonard Cohen, Il libro del desiderio, poesie e disegni elaborati nei dieci anni in cui, mistico improbabile, si relegò in un monastero zen sul monte Baldy in California… devo molto a Leonard Cohen… Bob Dylan mi ha infettato del gusto della ribellione in anni incerti, l’ebreo canadese mi ha insegnato a scopare e ad apprezzare i vini veramente buoni negli anni delle scelte… leggendo qua e là, alcuni versi mi colpiscono più di altri…      …da “Il libro del desiderio”: Non riesco ad arrivare alle colline Il sistema è fuori uso Vivo di pillole Per cui ringrazio D-o* ……… Troppo bianco il mio foglio Troppo scarso il mio inchiostro Il giorno non vuol scrivere Ciò che la notte ha abbozzato (*N.d.T.: il nome della divinità non viene scritto per intero, secondo l'uso ebraico)     …da “Una delle mie lettere”: Ero in corrispondenza con un rabbi famoso ma il mio maestro intercettò una lettera e m’impose il silenzio. “Caro Rabbi”, gli scrissi per l’ultima volta, “non ho l’autorità o il discernimento per parlare di simili argomenti. Mi stavo solo dando delle arie. La prego di perdonarmi. Il suo fratello ebreo, Jikan Eliezer.”      …da “Meglio”: meglio di mia madre è tua madre che è ancora viva mentre la mia non è più viva ma cosa sto dicendo! madre, perdonami ………meglio di me sei tu più gentile di me sei tu più dolce, più sveglia, più svelta tu tu tu più carina di me più forte di me più sola di me Voglio riuscire a conoscerti sempre meglio           Trovo molto bella e virile la confessione di relativa impotenza data dallo scorrere del tempo...      ...ho provato pena per la sottomissione al volere altrui, sia pur legittimata dalla ricerca dell'illuminazione... quell'illuminazione stessa di cui alla fine l'autore confesserà di non sapere che farsene...      ...troppo cruda la separazione dalla mia, di madre, per non condividere i versi di "Meglio"...      ...ed è sempre vero, parlo per me, che ci sia concesso di ricevere amore da chi, migliore di noi, non siamo in grado di "vedere"... non sempre la volontà di continuare a nuotare...