6-Iviron

Post n°48 pubblicato il 23 Settembre 2009 da effimerofranck
 

     Situato in un vallone dall'aspetto remoto compare Iviron, monastero con popolazione monastica di etnia greca.
    
La stanchezza del girovagare per sentieri si fa sentire. Lasciamo gli zaini e dopo una breve rinfrescata il nostro status di pellegrini lascia posto a quello di turisti. Visitiamo il monastero, all'aspetto ben tenuto, un'aria di fede efficiente dovunque.
    
E siamo al cospetto, la chiesa è restaurata ed arricchita di affreschi non molto antichi, della miracolosa icona della Panàgia Portaitìssa del secolo X.
    
Guardiamo con timore reverenziale l'immagine miracolosa chiedendoci se sia stata di misericordiosa premura verso i postulanti giunti.
    
Non ho più rivisto, durante la cena, nel dormitorio, i piccoli amici francesi col loro Gran Mogol, non mi è dato sapere se sia stato loro concesso quel che avevano da chiedere…

 
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5-Monaci serbi

Post n°47 pubblicato il 22 Settembre 2009 da effimerofranck
 

     Iniziamo a camminare eccitati e di buona lena. La cena leggera della sera prima non ci appesantisce. Prendiamo per un sentiero che sale, il peso degli zaini comincia a farsi sentire. Paesaggio tipico da macchia mediterranea, ci fermiamo incuriositi a guardare monaci boscaioli che incrociamo con le some sui muli costituite da tronchi ben sagomati. Un saluto rapido, un cenno appena della mano, non sembrano aver voglia di contatti con visitatori.
    
Vivace curiosità che riscontriamo, invece, in due monaci magri e dal passo veloce. Si fermano, ci interpellano in greco prima, in francese poi. Sono curiosi di sapere da dove veniamo. Per farla breve, Alain dichiarato di venire da Parigi a me e Valerio torna comodo indicare in Roma la città di provenienza.
    
Quello dei due monaci che si rivela più curioso commenta come Roma sia una città bellissima ma piena di tentazioni, in una sua antica visita ebbe ad esser turbato dall’esistenza di numerosi teatri. Commenta desolato come la comunità dei monaci serbi sia sin troppo assottigliata rispetto ad epoche più gloriose e come le genealogie dei re serbi siano in deplorevole abbandono nella loro chiesa. Lo lasciamo alle sue legittime nostalgie, esaudita la curiosità generale.

 
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4-Stavronikita

Post n°46 pubblicato il 21 Settembre 2009 da effimerofranck
 

     Risolte in breve le formalità dell’accreditamento in Karyé, il centro amministrativo della penisola, raggiungiamo, giusto al calar del sole, ultima possibilità di essere accolti in un monastero sino al mattino successivo, Stavronikita…
    
Il tempo di ammirarne l’aspetto di fortezza piantata sulla riva del mare, lasciati i bagagli nel dormitorio, siamo presto al tavolo del refettorio… la cena frugale, subito dopo, due fette di pane, alcune olive, una minestra e pochi fichi piccolissimi ma dolci. L’unico contatto che la serata ci offre è con un giovane monaco inglese, convertito all’ortodossia da pochi anni, il tempo di percorrere l’excursus minimo per poter risiedere in un convento… mi sembra molto ben compenetrato nel ruolo.
    
Siamo condotti a dormire nel dormitorio, un locale ampio e dalle volte alte… la cosa che più ci incuriosisce, nei servizi, è il bagno… per assolvere alle necessità corporali uno spoglio locale, un buco abbastanza ampio nel pavimento atto a lasciar andare nell’aria e nel vuoto, a molti metri di distanza in basso ciò che decidiamo di abbandonare.
     Al mattino ci viene affidata una piccola busta con del pane, alcuni pomodori, il pranzo del viandante, e siamo subito in cammino alla volta di un altro monastero…

 
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3-Karié

Post n°45 pubblicato il 18 Settembre 2009 da effimerofranck
 

     Sbarchiamo, un camion scoperto, adibito volenterosamente al trasbordo dei sopravvenuti nella sede amministrativa della penisola, ci accoglie con la folla indisciplinata dei greci, scorrazzandoci per una strada bianca e polverosa. Abbiamo timore che gli effetti dei tornanti e la almeno apparente isteria dei pellegrini greci ci sbalzi fuori con tutti i nostri bagagli.
    
Non succede, ed in pochi minuti siamo al cospetto di gendarmi e funzionari che controllano i nostri documenti e rilasciano una specie di carta di accredito. La cittadella è piccola succursale del paese dei balocchi. Pochi palazzi ed abitazioni, una piazzetta linda con localetti che offrono cartoline, bibite, souvlakia. Gendarmi greci in uniforme ben stirata su fuoristrada abbastanza moderno ed efficiente stazionano con gli occhi ai nuovi venuti mentre alcuni cani si industriano a cercar cibo.

 
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2-Miracolo

Post n°44 pubblicato il 17 Settembre 2009 da effimerofranck
 

      …ormai a metà navigazione in vista del Monte Athos che ci vedrà volenterosi viandanti, smorzata la prima euforia dei delfini danzanti intorno allo scafo, viene da curiosare sui volti degli altri passeggeri della piccola folla cosmopolita in attesa dello sbarco ormai vicino.
    
Un piccolo gruppo cattura la mia attenzione: francesi, in divisa da scout, un signore adulto a sovrintendere nella postura che conoscemmo nei fumetti Disney nel Gran Mogol… sono molto uniti, scherzano, mi accorgo subito che ognuno dei giovani è affetto da qualche disturbo nel fisico, alcuni sono su sedie a rotelle, solo uno di apparente età sui 14-15 anni è autonomo e si pone come aiuto naturale del capo gruppo…
    
Mi accorgo che anche Alain, francese come loro e nostro compagno di viaggio, sta guardando il gruppetto… mi avvicino, commento quanto sia bello che, nonostante i problemi fisici, non temano di avventurarsi in un territorio scarno in quanto ad agi…
    
“Vero - mi fa Alain - sono felici del viaggio… e, a differenza di noi, hanno un motivo in più per approdare ai conventi santi dell’ortodossia…”
    
“Hai avuto modo di parlarci?…” chiedo incuriosito…
    
“Sì… sono in viaggio grazie alle generose offerte dei parrocchiani della loro cittadina nel sud della Francia… ma non è solo curiosità ed amore per i viaggi a muoverli…”
    
Guardo incuriosito Alain attendendomi maggiori spiegazioni…
    
Mi racconta, allora, di come l’attesa di tutti, anche dell’unico che sembrava integro nel fisico e che invece era affetto da una stranissima sindrome che lo condannava, almeno apparentemente, a non invecchiare, aveva 50 anni e non gli apparenti 15, fosse concentrata verso la prima tappa del loro viaggio, Iviron…
     C’è, nel Monastero di Iviron, situato in bella posizione in un’insenatura sul lato di nord-est della penisola, una famosa icona, quella della Vergine detta Panaria Portaitissa, che avrebbe poteri miracolosi… da ogni angolo del globo si viene al suo cospetto… il postulante si affida, lasciato solo nella notte davanti all’icona misericordiosa, con fiducia alla volontà divina…

 
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