due di coppe

Consigli - parte seconda


Che poi dar consigli non è nemmeno così semplice.Perchè le situazioni non sono mai lineari, e i comportamenti umani non li trovi descritti precisamente nei manuali.Che se fosse così, non ci sarebbe nemmeno bisogno di andar in giro a chiedere consigli: ti becchi il manuale, ti rompi le balle il giusto per leggertelo e li dentro trovi quello che ti serve.Come quando ti compri la TV nuova: non la sai usare ma non è che rompi le balle mille volte al negoziante per farti spiegare questo come funziona e questo tasto a che cosa serve.No, non si fa così.Ci si prende la "Starting Guide" e si legge, e così si impara ad accenderla (che magari quello lo riuscivi a fare anche senza leggerlo) , a sintonizzare i canali, a impostare le preferenze dei colori, dell'audio e tutte quelle cose che ti permettono di utilizzarla.Poi, se ti servono cose più "advanced", ti becchi la "User Guide" e te le vai a cercare.Ma con le persone non è così: non esistono ne starting ne user guide.Tuttavia, se si trattasse solo di persone la cosa non sarebbe particolarmente complicata.Esistono almeno delle catalogazioni per cui si può riuscire a far rientrare ogni singolo individuo all'interno di un range di possibilità abbastanza ristretto.Un po' come le disequazioni di ad una incognita, che si risolvono dando un range di valori all'interno del quale il risultato è verificato.Il peggio succede con le relazioni tra le persone, dove hai due individui, che stanno ragionevolmente in range diversi, e il prodotto della loro interazione.E qui le incognite diventano almeno 3: le due persone e la relazione.Allora in questo caso dar consigli diventa veramente difficile.E allora potrei rivalutare quanto scritto nel mio post precedente?Me lo sto chiedendo da qualche ora, dopo che durante la pausa pranzo ho parlato con una "conoscente" che ha frequentato con me un corso, la quale mi ha preso in simpatia, e mi ha raccontato la sua situazione.Che è complicata.Mi son astenuto dal dare consigli, perchè sinceramente, in quel momento non mi pareva di aver nulla di onestamente saggio da dirle.Non le ho comunque detto "fai quello che senti!".In realtà qualcosa avevo in mente di dirle, ma non l'ho fatto perchè forse avevo bisogno di pensarci prima di dirle cazzate.Ergo, non cambio posizione: "Fai quello che senti!" è una paraculata, non un consiglio."Le risposte le troverai dentro di te!" ci va ben vicino, anche se è la verità, ma una verità che non serve in quel momento.Trovo più coraggioso e corretto esprimersi, dare un parere ragionato e ponderato che non farà sicuramente male: nessuno fa qualcosa se prima non si è convinto da solo a farlo.ddc