Io, a volte

Tra di noi c’è un rapporto particolare, unico, spontaneo…Ho odiato anche io, come tutti gli studenti dei miei tempi, il periodo in cui la maestra, prima, e la professoressa di lettere, dopo, ci obbligavano a scrivere sul quaderno, più volte, le coniugazioni…tutti i tempi e tutti i modi e se l’interrogazione falliva si doveva rifare il lavoro fin quando il verbo non era lì ben chiaro e fisso nella nostra mente… Eppure non è per questo che mostro tanta attenzione per loro… Mi viene spontaneo, evidentemente si tratta di predisposizione naturale… Le prime avvisaglie le ho avute quando in terza elementare la maestra leggeva ad alta voce il testo di una compagna…Le rondini volavano nel cielo gareggiando… Ora non è che io volessi escludere una gara di volo acrobatico per le rondini ma dato che il testo riguardava il verso degli animali quando ho notato lo sguardo perplesso della maestra che forse subiva un attimo di vuoto di memoria mi è venuto automatico dire…è garrendo e non gareggiando… E quella è stata la prima volta e nulla faceva presagire che questo automatismo sarebbe durato tanto tempo…Non faccio nulla, non ho studi né tecniche particolari, ho come una specie di campanellino d’allarme, un sussulto interiore che mi segnala che il verbo è sbagliato (o meglio, che è coniugato male)…

In verità non è che questa mia caratteristica mi soddisfi, questa epoca è quella adatta per ammazzare l’italiano e se la tendenza mi impone di perdonare le varie abbreviazioni per sms o mail, inorridisco quando le trovo nei compiti a scuola e divento veramente carogna nel segnalarle a chi di dovere… Io compiti scritti non ne ho, la mia è materia orale per fortuna, anche se anni fa qualcuno mi suggerì che ogni tanto potevo fare un test ma puntualizzò dicendomi che dovevo valutare solo i contenuti della mia disciplina senza entrare nel merito altrui…e lasciare gli errori ortografici? Giammai…e addio ai compiti scritti… E quindi posso solo rabbrividire se il verbo è sbagliato durante un’interrogazione…sento uno stridìo alle ossa che non è niente male, meglio del gessetto passato di traverso sulla lavagna… Ma i ragazzi sono disposta a perdonarli, anche quella che durante la lettura di un suo documento ad una conferenza lesse…soddisfava… Chi sono restìa a perdonare sono gli scrittori e i traduttori… Per i primi penso che il loro lavoro debba essere si una libera espressione del pensiero ma mi dà fastidio che esprimano idee facendo a pugni con la lingua italiana; tra l’altro spesso accade che questi signori possano anche risultare vincitori di premi della critica; nessuno si accorge di nulla? Nemmeno uno tra i critici, nemmeno un correttore di bozze qualora ci fosse? E i traduttori…Non mi si può scrivere…disfò la valigia… E non mi si può dire che forse trattasi di errori di stampa… NON CI CREDO!!!