Io, a volte

Un altro…


A ben ricordare pare che io ne abbia una serie infinita, e probabilmente la scorta serve a non restare mai senza per utlilizzarne alcuni nei momenti in cui la vita si fa dura e chiudere gli occhi aiuta e sognare aiuta a superare le difficoltà… Mi riferisco ai sogni nel cassetto e quello che mi è venuto in mente poco fa è prendere il patentino nautico…Penso si sia capito il mio amore per il mare e sono sempre stata convinta che essere l’artefice dei miei brevi spostamenti lungocosta potrebbe dare un sapore diverso a ciò che vedrei…Io nocchiera di me stessa, che bella idea…Poter decidere dove andare, quando andare, il percorso da seguire, le alternative e perché no, anche i subitanei ripensamenti…Un libero girovagare senza meta precisa, alla ricerca di luoghi dove l’occhio gode, e abbordare non appena ciò che si vede è uguale a ciò che si vuole…E intanto che si va, musica per le mie narici, l’odore di salmastro, musica per le mie orecchie, lo sciabordio dell’acqua, musica per la mia pelle, le gocce di acqua spruzzate dall’acqua increspata, musica per i miei capelli, il vento che li scompiglia e li rende finalmente liberi dalla dura legge della capigliatura sempre a posto… Questo nel sogno, perché la realtà sarebbe fatta di domande di trigonometria, bisogna saper calcolare l’angolo di rotta, sapere in quale quadrante dell’orizzonte ci si trova, che caspita mai sarà la rotta ortodromica o la proprietà dell’isogonia e altre amenità del genere… Anche sulla conoscenza dei venti non si scherza però qui è più stimolante rispetto al discorso matematico, anche perché credo si debba conoscerne i nomi non solo come da codice ma rispetto alla terminologia locale…Qui ad esempio, oltre che di scirocco, si parla spesso di boria, un termine che non esiste nella rosa dei venti, ma io credo si riferisca  ad una via di mezzo tra tramontana e maestrale… E le correnti poi, altro discorso di massimo rispetto: a prescindere che ogni mese ha una sua particolare corrente, bisogna sballottarsi tra correnti calde e fredde, tra correnti di deriva e correnti di gradiente, superficiali, interne e di fondo…E se il senso logico non mi inganna, stabilire la corrente è fondamentale anche per sapere in che direzione gettare l’ancora, onde evitare di ritrovarsi chissà dove se la si getta a favore di corrente…Onde lunghe, alte, ripide, periodo e velocità (sob, ancora matematica)…Al di là del mio scontro con la matematica ho un altro fattore  che mi dissuade dal prendere la patente nautica: l’acquisto dell’imbarcazione. Qualcosa che potrebbe essere di mio gradimento, una cosa piccola per carità, ha già un costo che si aggira sui 150.000 euro…Ovviamente parlo di imbarcazioni a motore, perché quelle a vela avrebbero con sé il problema non solo del costo ma quello di dovere imparare tutta la terminologia specifica che non è poco: già è tanto se imparo le minime nozioni sui nodi. Un gommone? Perché no…Costo abbordabile? E poi, dove lo tengo? A saline non è possibile, al porto non si entra…A casa? Eh. Già, così poi noi dormiamo in macchina…E va beh, ho capito, meglio chiudere il cassetto…Di una cosa sono sicura però,se si vede in giro per mari, un’imbarcazione che si chiama LIBERA, occhio, potrei essere io alla guida!
Per il momento questa è la mia situazione