Io, a volte

A gentile richiesta: Notte Bianca a Reggio Calabria


Quest’anno la Notte Bianca ha coinciso con i festeggiamenti mariani per la Madonna della Consolazione…Faccio questa premessa perché è fondamentale per raccontare della prima cosa che ha colpito la mia attenzione da subito, appena uscita dal portone…L’odore, o profumo se si preferisce, di carne arrostita, salsicce di maiale per l’esattezza…Eh già, a Reggio, così come avviene in tutte le parti del mondo, il sacro si unisce al profano, e alla devozione verso la Madonna (profondissima) si unisce la tradizione di ammazzare il primo maiale dell’anno per farne gustare le carni arrostite su braci di emergenza piazzate in ogni dove della città e poi farcirne panini che si gustano lungo la via durante tutti i giorni di festa (dal secondo sabato di settembre al martedì successivo)…Dopo un primo attimo di sbandamento e il ricordo che no, cara, non fare storie, hai già cenato casa, ci si immerge nella confusione…E’ un vero bagno di folla, tutte le attività commerciali aperte nello sfolgorio delle loro vetrine, e vari spettacoli di  intrattenimento negli angoli delle strade: dai cantanti solisti o di gruppo, alcuni improvvisati, altri apprezzabili, giocolieri, poeti…Prima tappa, la Via Marina, rigorosamente a piedi da casa perché non solo sarebbe un dramma trovare parcheggio ma sarebbe anche da scemi perdere il posteggio sotto casa quando si abita in zona centrale e fare una bella passeggiata non è una cattiva idea…Primo incontro con l’arte è il concerto di Piero Pelù a piazza Indipendenza ma si dà uno sguardo e si va avanti, non è questa la mia meta anche perché lui non è ancora arrivato ed essere intrattenuta da Daniele e Costantino non è la mia massima aspirazione…Una Via Marina affollata ma non più di tanto grazie al cielo anche perchè il caldo serale è notevole così come l’umidità che traspira dai nostri corpi; più  o meno rapidamente si arriva all’obiettivo: villa Genovese-Zerbi e la mostra delle sculture di Salvator Dalì…Che fortuna, poca gente ai cancelli, e un pensiero negativo sui miei concittadini, la vera arte tradita per pseudo personaggi televisivi, un pensiero che dura poco e subito la rivalutazione:l’ingresso non è dalla via Marina ma dalla via Zecca e qui è un’altra storia: è una vera calca quella che attende di poter entrare…Si decide di rinviare la visita a momento più propizio e via sul Corso Garibaldi…Ad attenderci una fiumana di persone, anche zigzagare è un’impresa, una puntata a piazza Camagna  per sentire un po’ di Cabaret e poi su e giù tra le varie vie per spettacoli di cantastorie, mostre pittoriche e fotografiche, danze caraibiche, balli popolari, artigianato locale, performance teatrali, jazz e chi più ne ha ne metta…E tutto senza dimenticare il vero obiettivo della serata, Dalì…Impossibile visitare la mostra, la fila è sempre lunga… Ogni tanto lo squillo del cellulare, amici che mi avvertono di cosa io mi stia perdendo per avere cambiato itinerario...Un esempio? Torna in Via Marina, c'è Valeria Marini...Ora, con tutto il rispetto, ma non torno indietro per vedere lei, tanto tra di noi c'è poca differenza, giusto quella che passa tra un singolare e un plurale, basta che mi guardi in due specchi e il problema è risolto.Intanto camminando e curiosando si è fatta l’1.30 e ci ricordiamo che i bar sfornano i cornetti di mezzanotte da mezzanotte in poi appunto…un altro tuffo sul corso Garibaldi e un tuffo in un cornetto alla marmellata, è caldissimo, delizioso…E gustando che ti riguasta, si è fatta l’ora di ritornare a casa, le estremità inferiori del corpo gridano vendetta, un’ultimissima sosta alla bancarella dei dolciumi per comprare l’altra tradizione reggina delle festività: le mandorle otturate (mandorle ricoperte di zucchero abbrustolito) e si va verso il meritato riposo!
Questo è il percorso della Notte Bianca, peccato nn si veda bene l'immagine ma se si clicca su si apre in tutto il suo splendore...Un'idea di quanto io abbia camminato si può avere se si considera che la Via Marina è lunga un chilometro e che io abiti a sinistra della mappa, un pò più a sinistra del n1 (il Museo) , là dove la via Don Minzoni incrocia la Via Aschenez , un'altra salita e tra le tante una è casa mia... A questo punto basta moltiplicare per quante salite e discese io abbia fatto e si ha non solo l'idea ma anche la certezza dei chilometri fatti... Oddio, è un discorso matematico o sbaglio? Comincio a preoccuparmi della mia salute...