Io, a volte

Favoletta ma non troppo


Mi intrometto, quatto quatto in virtù del permesso per dedicare un breve racconto all'arguta titolare. Guance umide, voglia di piangere a dirotto, tetro desiderio di morire. Come si sentiva sola, quanta tristezza dentro quella ragazza! In silenzio implorava ed aspettava di essere coccolata, di essere amata di essere considerata. Però, gli altri si vede che non avevano il tempo né l'anelito di amare proprio lei. Forse, erano distratti perché piangevano anche loro aspettando quello che lei aspettava? Solitudine: Dolore, angoscia, sorriso negato, domani buio. ...Ma, all'improvviso, nelle tenebre una luce brilla: E se fossi tu ad amare? Già, se amassi tu? Amare si amare liberando il proprio amore ma non verso un bersaglio, in una direzione amare per amore dell'amore. Che bello! Allora si, non saresti più sola perché staresti insieme all'amore da te creato e in stretta compagnia dell'umanità, di tutte le cose e della vita amate. La ragazza capi che amore con dolore non é amore amore quello vero é speranza. Da allora riorganizzò la mappa dei suoi bisogni e fu positiva verso la vita che sempre la ripagò.