Io, a volte

Italia, un piccolo grande Paese


Grande per l’arte in tutte le sue manifestazioni, grande per gli slanci dei suoi abitanti, grande per i condottieri, per i navigatori, per la capacità di arrangiarsi…E poi tutto si perde, sconfina immediatamente nel piccolo quando si parla di collaborazione, di solidarietà, quando gli italiani diventano sordi davanti alle problematiche di tanti, dei più, quando grettamente si chiudono mostrandosi insensibili e prevenuti di fronte alle sofferenze altrui…AIDS, tanto si è parlato, tante le trasmissioni televisive sul tema, progetti scolastici, seminari, conferenze, marce, qualcuno del problema ne ha fatto la propria crociata, qualcuno la propria ragione di vita…In realtà è stata l’ennesima lotta contro i mulini a vento, un buco nell’acqua: un recentissimo sondaggio rilevato da Eurobar e pubblicato il 2 ottobre 2006 fa emergere dati impressionanti per come gli italiani si approcciano al problema AIDS. E’ sconvolgente apprendere che secondo il 71% degli italiani il bacio è un veicolo di infezione, mentre il 58% ritiene di potersi infettare bevendo dal bicchiere in cui ha bevuto un sieropositivo, e il 59% non usa lo stesso bagno del malato perché ha paura del contagio e addirittura il 55 % rifiuterebbe di prendersi cura di un sieropositivo per non infettarsi…Gli italiani sono i meno informati di Europa, precedono soltanto lituani e slovacchi quando ad esempio si tratta di non stringere la mano di un sieropositivo…A suo tempo pensavo che lo slogan scelto dal Ministero della Sanità per la campagna di sensibilizzazione andasse tanto, troppo, la consideravo quasi un lavaggio del cervello…Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide…Devo ricredermi purtroppo, il cammino è ancora lungo: non abbiamo finito di  crescere!