Io, a volte

Non si è visto ma si deve sapere


Commento al mio post n.277Inviato da MUSICANTE_0 il 23/10/06 @ 23:19 via WEBBene, sono dello staff di www.ammazzatecitutti.org (naturalmente non con questo stesso nick). Essendo meno giovane dei tanti giovani che frequentano il sito e che fanno parte del movimento, io e qualche altro "vecchietto" siamo stati contattati da Santoro (che poi si è rilevato San Toro) e siamo stati garantiti dallo stesso che sarebbe stata una tramissione dedicata solo ai ragazzi, che gli stessi avrebbero avuto il microfono sempre aperto per un sano e costruttivo contraddittorio e che nessun "adulto" poteva parteciparvi neanche tra il pubblico (tant'è vero che io e altri due nonnini come me siamo rimasti a via Teulada dietro le quinte). Detto questo ho detto tutto: avete visto come si è svolta la trasmissione ? Questo è quello che Aldo ha scritto a freddo (figuriamoci se lo avesse fatto a caldo): Carissimi antimafiosi e carissime antimafiose, innanzitutto grazie per i commenti positivi che avete avuto nei miei confronti. Mi permetto, però, di sottoporvi qualche riflessione che ho provveduto a diffondere a mezzo stampa in seguito ad un'intervista a Santoro pubblicata oggi sul "Quotidiano della Calabria". L’ultima puntata di ‘Anno Zero’ è stata certamente una delle più importanti casse di risonanza mediatica che la Calabria abbia avuto negli ultimi anni, ma siamo stanchi del paternalismo di Michele Santoro. Noi giovani non vogliamo essere, come lui stesso ha detto, i ‘destinatari di decisioni politiche forti’ ma, al contrario, gli autori ed i protagonisti del riscatto della nostra terra. Non siamo né pupazzi né oggetti, ma soggetti del nostro presente prima che del nostro futuro e di quello della Calabria tutta, come più volte sottolineato anche da Don Luigi Ciotti. Non è spegnendoci i microfoni in trasmissione per accenderli ‘a comando’ che si risolveranno i problemi della Calabria. E’ stato dato più spazio al litigio tra Minniti e Storace che a noi ragazzi, che ci siamo visti negati anche la possibilità di un secondo intervento. Avremmo voluto parlare anche della Calabria che sta già cambiando, delle sue università, della Calabria di Monsignor Bregantini e delle ‘sue’ cooperative del consorzio ‘Goel’ nonché di quelle di ‘Libera’, della Calabria degli imprenditori coraggiosi, del disegno di legge che stiamo sponsorizzando, della faccia pulita della Calabria insomma. Di quella ‘Calabria degli onesti’ che esiste e che si sta organizzando e della quale noi giovani siamo certamente parte attiva e vitale. Avremmo voluto dire che il nostro sciopero della fame in piazza Tribunale a Locri con le famiglie vittime di ‘ndrangheta ha prodotto un impegno serio e leale da parte del Presidente della Regione Loiero, cui anche il sottoscritto negli scorsi mesi ha rivolto dure osservazioni, ma al quale avremmo voluto in questa occasione dare atto pubblicamente dell’importante risultato ottenuto con il ‘decreto locride’. Tutto ciò non è stato possibile. Così come non è stato possibile chiedere formali impegni davanti a milioni di italiani al Viceministro Minniti atti a sanare il deficit di uomini e mezzi dei quali necessiterebbero con estrema urgenza le Forze dell’Ordine in Calabria per il controllo del territorio. Avevamo anche chiesto, nell’interesse stesso della trasmissione, di poter concordare ed organizzare assieme con Santoro la scaletta degli interventi di noi ragazzi, ma alla nostra richiesta il conduttore ha tenuto a sottolineare: ‘ora mi lascio fare il programma dai ragazzini… sono io il conduttore’”. Un’affermazione del genere si commenta da sé, ma quello che ci teniamo a sottolineare è che la Calabria, la nostra Calabria, non ha bisogno certamente di commiserazione ma, come per noi giovani, merita anche più rispetto. MUSICANTE