Io, a volte

Laude 29 aprile 1945, Salvatore Quasimodo


E perché, madre, sputi su un cadaverea testa in giù, legato per i piedialla trave?T'hanno scavato gli occhi, rottole mani per un nome da tradire.Sempre abbiamo sputato sui cadaveri,figlio: appesi alle grate di finestre,ad albero di nave, inceneritiper la Croce, sbranati dai mastiniper un po' d'erba al limite dei feudi.Quest'afa ripugnante, questo fumodi macerie, le grasse mosche verdia grappoli agli uncini: l'ira e il sanguecolano giustamente. Non per tee non per me, madre: occhi e mani ancorami bucheranno domani. Da secolila pietà è l'urlo dell'assassinato.(grazie Adele)