Io, a volte

una triste vicenda


Una insegnante rischia 40 anni di carcere per avere consentito che i suoi alunni vedessero foto porno... Il fatto è successo nel 2004 in una cittadina del Connecticut ma la notizia è trapelata solo adesso a pochi giorni dalla sentenza della Corte Federale. dalle indagini è emerso che la donna, prima di iniziare la lezione si sia recata in bagno lasciando il computer acceso alla completa disposizioen degli allievi. Al suo ritorno ha trovato sullo schermo una progresisone impressionante di foto porno che più cercava di chiudere e più se ne aprivano. La signora, credendo nella sua innocenza ha rifiutato il patteggiamento che la allontanava del carcere ed è rimasta in attesa, fiduciosa nella giustizia. La sua è stata però una fiducia mal riposta: per lei, la puritana America prevede 40 anni di carcere! Julie Amer, questo il nome della donna, ha anche aperto un blog, attraverso cui riceve consigli dai blogger del mondo per potersi difendere meglio... Io, se avessi quella conoscenza dell'inglese tale da poter scrivere correttamente porterei la mia personale esperienza... Qualche anno fa, per un semplice errore di digitazione, se non ricordo male, virrgilio al posto di virgilio, o qualcosa di simile, mi sono ritrovata il pc in un sito porno dell'Europa dell'est, un sito talmente invasivo che mi ha bloccato tutto il sistema al punto che ho dovuto resettare... Può darsi che nel caso Amer sia successa una cosa simile, magari i ragazzi, nella frenesia di essere padroni del pc per qualche minuto hanno digitato male una parola, magari volevano un sito di canzoni o di sport, chissà, e si sono ritrovati senza volerlo nella pronografia...Eppure i tecnici informatici statunitensi, i più avanzati, dovrebbero saperlo che esistono sistemi che sfruttano errori di digitazione per portarci chissà dove sfruttando la debolezza nella sicurezza del browser che utilizziamo... Può darsi che anche questa volta si tratti di un capro espiatorio, di una persona da immolare con una sentenza esemplare per dimostrare la bontà di una società, l'incorruttibilità di certi valori in una realtà che invece è disastrosa...