Io, a volte

a ritroso nel tempo...


Tutto era cominciato con il rincaro del prezzo del pane… Già il consumo medio giornaliero in Italia nel 1895 era circa la metà di quello francese, 330 grammi contro 533, e quando nel 1898, il prezzo al consumo del pane venne raddoppiato si cominciò a parlare di popolazione spinta verso la condizione della fame…  Come qualcuno disse  all’epoca, “… la miseria genera un movimento tumultuario e folle…” Nel 1898 in Sicilia ci fu la crisi dello zolfo e la comparsa della fillossera a distruggere le coltivazioni, eventi dannosi ai quali il governo locale rispose con l’aumento delle imposte dirette e indirette che rincaravano di quasi la metà il prezzo totale del pane, la popolazione non trovò più forza di resistere e come un tamtam preciso e veloce le insurrezioni scoppiarono in ogni dove del regno italico, Siracusa, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Bari, Foggia, Avellino, Caserta, Benevento, Ascoli Piceno, Piacenza, Bologna, Parma, Pistoia, Pavia, Livorno e tante tante altre. Le dimostrazioni popolari erano cominciate sul finire di aprile del 1898 ma come per un tacito accordo la massa popolare italiana si ritrovò nelle piazze il primo maggio e fu un’ecatombe: la repressione non badò se tra i protestanti si nascondevano sobillatori di matrice politica e sparando nel mucchio compì una strage.Passano i giorni ma la situazione non si acquieta, dal pane è tutto un fiorire di proteste e manifestazioni, a Milano scioperano le sigaraie di via Moscova e gli operai della Pirelli…E’ del 5 maggio dello stesso anno il manifesto dei lavoratori pubblicato dall’onorevole Filippo Turati: “"Stringetevi compatti attorno alla bandiera socialista, sulla quale è scritto: "rivendicazione dei diritti popolari, restaurazione della libertà e della giustizia, abolizione di tutti i privilegi, guerra al militarismo, suffragio universale".E’ da questo periodo che l’Italia comincia ad avere un ruolo di secondo piano tra le potenze europee: troppo gravi e profondi sono i suoi problemi interni. Disoccupazione, arretratezza, miseria, analfabetismo, unità nazionale quasi nulla a livello sociale e culturale, ma questa è un’altra storia…In dirittura d’arrivo voglio però dare il mio piccolo riconoscimento ad un personaggio che merita il nostro ricordo, contestualizzando nell’epoca dei moti del pane… D’altra parte come negare il giusto tributo a colui che probabilmente è stato il primo ad essere stato suicidato nell’Italia neonata?Gaetano Bresci, arrestato giovanissimo per avere difeso un fornaio da alcuni soldati che volevano multarlo per tenere l’esercizio aperto durante l’orario di chiusura. Ed è a causa del pane che comincia per il Bresci la parabola discendente che lo porterà alla morte. Nonostante venga definito come un abile operaio, una persona posata, equilibrata, con un fortissimo senso della precisione e un amore per il diritto personale anche nei minimi dettagli, è costretto all’emigrazione in America. Qui continuano però ad arrivargli le notizie catastrofiche dell’Italia: , sotto il regno di Umberto I Savoia la condizione dei contadini, dei proletari e dei sottoproletari era diventata insostenibile; le spaventose condizioni di miseria avevano portato ai moti del pane duramente repressi dall’esercito ma le vittoria militari erano state solo sui braccianti, operai disoccupati, gente del popolo; per il resto solo sconfitte. Cosa sia scattato nella testa di quell’uomo sensato e posato non è chiaro. Rientra in Italia, arma la sua mano con una pistola e 3 colpi ben assestati gli consentono di uccidere re Umerto I: è il 29 luglio 1900.Processato e condannato all’ergastolo,  viene condotto nel carcere dell’isola di Ventotene.Il 22 maggio 1901 verrà ritrovato impiccato alle barre di ferro della finestra… Per impiccarsi aveva usato il tovagliolo!!! Come se fosse possibile farsi passare attorno al collo un tovagliolo e poi avere ancora sufficiente stoffa da fare un nodo scorsoio e poi ancora altra per legare uno dei capi all’inferriata… Povero Bresci, morto ammazzato per una idea e dimenticato dai più…
  una qualunque barricata di una qualunque città italiana durante i moti del pane