Paese fantasma avvolto da un’ aura affascinante e misteriosa, Pentidattilo, dal greco “cinque dita”, venne fondato nel 640 a.C. dai Calcidesi e conobbe alterne vicende con le dominazioni successive, finchè la notte di Pasqua del 1686 gli uomini della famiglia Abenavoli entrarono nel castello e massacrarono l’intera famiglia degli Alberti per una vicenda d’amore che nulla ha da invidiare al “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Da questo terribile fatto di sangue tante sono le leggende nate… Per qualcuno le 5 dita sono quelle della mano del Diavolo che si levano, insanguinate, verso il cielo... Per altri, nelle notti d'inverno, quando il vento si incanala nella gola, è possibile sentire le urla del marchese Alberti... E altri ancora sostengono che il caratteristico colore rosso delle rocce del paese non è dovuto a madre natura ma al sangue degli innocenti versato quella fatidica notte. Io stessa, che ho avuto la fortuna di visitare il paese quando ancora era in vita Dante, un paesano che accompagnava i turisti su su e raccontava in dialetto toscano, rimando, la storia della notte infernale e dei fatti che l'avevano provocata, ne posso raccontare una quarta... Da una delle rupi più alte guardando verso il basso si vede un masso che sembra la figura di Garibaldi di spalle, seduto, con il suo tipico cappello, ben calzato sulla testa e il mantello alle spalle. Ebbene, secondo Dante, le pietre conoscevano il futuro e avevano previsto da tempi insospettabili che quell'uomo sarebbe passato di là... Da molti anni ormai, Pentidattilo, non è più abitato... Prima una frana di proporzioni gigantesche che ha provocato il crollo delle abitazioni superiori su quelle inferiori provocando distruzione, e poi, un recente incendio, hanno impedito anche ai residenti più testardi e coraggiosi di restare nelle loro case e hanno dovuto accettare un trasferimento nel paese nuovo, costruito un poco più sotto...
...escursionisti domenicali...
Paese fantasma avvolto da un’ aura affascinante e misteriosa, Pentidattilo, dal greco “cinque dita”, venne fondato nel 640 a.C. dai Calcidesi e conobbe alterne vicende con le dominazioni successive, finchè la notte di Pasqua del 1686 gli uomini della famiglia Abenavoli entrarono nel castello e massacrarono l’intera famiglia degli Alberti per una vicenda d’amore che nulla ha da invidiare al “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Da questo terribile fatto di sangue tante sono le leggende nate… Per qualcuno le 5 dita sono quelle della mano del Diavolo che si levano, insanguinate, verso il cielo... Per altri, nelle notti d'inverno, quando il vento si incanala nella gola, è possibile sentire le urla del marchese Alberti... E altri ancora sostengono che il caratteristico colore rosso delle rocce del paese non è dovuto a madre natura ma al sangue degli innocenti versato quella fatidica notte. Io stessa, che ho avuto la fortuna di visitare il paese quando ancora era in vita Dante, un paesano che accompagnava i turisti su su e raccontava in dialetto toscano, rimando, la storia della notte infernale e dei fatti che l'avevano provocata, ne posso raccontare una quarta... Da una delle rupi più alte guardando verso il basso si vede un masso che sembra la figura di Garibaldi di spalle, seduto, con il suo tipico cappello, ben calzato sulla testa e il mantello alle spalle. Ebbene, secondo Dante, le pietre conoscevano il futuro e avevano previsto da tempi insospettabili che quell'uomo sarebbe passato di là... Da molti anni ormai, Pentidattilo, non è più abitato... Prima una frana di proporzioni gigantesche che ha provocato il crollo delle abitazioni superiori su quelle inferiori provocando distruzione, e poi, un recente incendio, hanno impedito anche ai residenti più testardi e coraggiosi di restare nelle loro case e hanno dovuto accettare un trasferimento nel paese nuovo, costruito un poco più sotto...