Io, a volte

Carlo Parlanti


Ieri la conferenza stampa...Sul Blog Carlo_free per maggiori dettagli In sintesi alcuni dati emersi ieri 1. sono circa 3000 i detenuti italiani all'estero. 2.Le Istituzioni italiane non seguono opportunamente ed adeguatamente i casi dei nostri connazionali detenuti all'estero. 3. Spesso di tratta di casi in cui è negata persino la visita consolare e molte altre volte il Consolato viene a conoscenza del fatto settimane e settimane dopo facendo del detenuto un uomo abbandonato a se stesso. 4. Il Ministero degli Esteri non si allerta sufficientemente, spesso anzi è silente e quando viene interessato dalle famiglie dei detenuti risponde con messaggi automatici ciclostilati. 5. per molti detenuti in generale, e per Carlo Parlanti in particolare, si tratta di una situazione di sequestro di persona in quanto le notizie che lo riguardano non sono mai tempestive e certe. 6. le famiglie vivono drammaticamente quanto accade ai loro congiunti detenuti all'estero sia perchè ricevono trattamenti di diniego assoluto dei diritti umani, sono lasciati senza cibo e senza cure, sia perchè devono sopportare enormi sacrifici economici per garantire l'assistenza legale necessaria. 7. Lo Stato italiano deve interessarsi realmente e fattivamente per i nostri connazionali detenuti all'estero, rendersi conto in che condizioni vivono la realtà di detenuto. Accade molto spesso che non vengano curati. Nemmeno un Paese garantista come gli Usa consente cure adeguate ai detenuti. basti pensare che a Carlo Parlanti è stato detto che il regolamento carcerario prevede assistenza se si hanno più di 45 anni o se si è in punto di morte. 8. Esiste il trattato di Strasburgo che consente ai detenuti dei Paesi firmatari la possibilità di scontare la pena nel proprio Stato ma ciò può avvenire solo in due casi specifici: o il detenuto rinuncia a presentare appello ( e chi ha subito condanna ingiusta?) oppure il detenuto è stato condannato in via definitiva (e in questo caso ha già scontato gran parte della pena all'estero). 9. Esiste anche un accordo tra i Paesi europei in base al quale il detenuto condannato può scontare la pena nel proprio stato, per l'Italia questo accordo è come se non esistesse perchè il Ministero di Grazia e Giustizia non traduce gli atti. 10. Anche TV nazionale e testate giornalistiche più importanti italiane non trattano sufficientemente i casi dei detenuti italiani all'estero perchè non fa notizia. Questa è la motivazione che ricevono i familiari quando si rivolgono ai media perchè seguano i casi dei loro congiunti. 11. Bisogna informare meglio i cittadini italiani che si recano all'estero  su quali rischi possono correre in caso di arresto. E' opportuno fornire tutti di un opuscolo contenente linee guida su cosa fare e come agire in caso di bisogno. 12. Bisogna creare un Osservatorio permanente parlamentare formato da onorevoli volontari che si impegnino a fare lobbing (pressione) su i ministeri interessati ai detenuti italiani all'estero. 13. Fornire di fondi adeguati i Consolati italiani all'estero, è infatti il Consolato l'organo deputano a garantire l'assistenza legale ad un cittadino italiano all'estero. Si pensa di presentare un emendamento alla prossima Finanziaria proprio per l'aumento dei fondi destinati a queste problematiche,. E' impensabile che una realtà come il Consolato italiano per la California meridionale con sede a Los Angeles usufruisca di soli 3000 euro l'anno in bilancio per offrire assistenza legale ai nostri connazionali.