Io, a volte

Nika...Nika....


Correva l’anno 532 dC,  il calcio non era stato ancora inventato e gli atleti si sfidavano con le gare delle bighe…  Costantinopoli era divisa in due fazioni sportive, i Verdi e gli Azzurri… Anche al tempo di Giustiniano, dallo sport fu facile diventare antagonisti anche in campo politico, da un lato gli Aristocratici, i Verdi, detti anche i contribuenti,  dall’altro gli Azzurri, sostenitori di Giustiniano, i Miserabili…  Giustiniano, uomo notoriamente integerrimo, non era però immune al fascino femminile in genere e a quello della moglie Teodora in particolare. Questa, grazie all’esperienza di figlia di danzatrice e attrice di spettacoli osceni, riusciva sempre a circuirlo inducendolo a miti ragionamenti. Fu così che lo convinse ad effettuare discriminazioni tra i Verdi e gli Azzuri al punto da lasciare impuniti compiuti dagli Azzurri che venivano qualificati come reati di gruppo mentre per quelli compiuti dai Verdi restava la responsabilità personale. Tra gli estremisti  nacquero gli ùltras, chiome alla unna, cioè tempie rasate e capelli lunghi sino alla nuca, baffi e barba da persiani, stiletti a doppio taglio legati alla gamba e altre armi nascoste tra i mantelli, che dopo avere assistito alla gara delle bighe,  così abbigliati, giravano per le strade di Costantinopoli a seminare morte… La disparità di trattamento, più tenero con gli Azzurri indusse alcuni tra i Verdi a cambiare bandiera e gli episodi di violenza si moltiplicavano in modo impressionante. Il prefetto Eudemone approfittò di questo momento di debolezza di Giustiniano per imporsi su di lui e impiccò sette ultras delle due fazioni perché colpevoli di omicidio. Destino volle che due di essi, un azzurro e un verde, sopravvivessero per la rottura del patibolo riuscendo a fuggire rifugiandosi nella basilica di San Lorenzo da cui chiesero clemenza al Re, che però non perdona… I rivoltosi si uniscono, Verdi e Azzurri insieme, hanno da combattere contro qualcosa di più importante che la gara di bighe, il doppio sistema impositivo che li dissanguava (doppio perché allo Stato andava la tassa e all’esattore la mancia affinchè non fossero effettuati controlli rigorosi o repressioni)e i funzionari che cambiavano le leggi a pagamento, li convinsero a combattere insieme…  Il grido che all’ippodromo li aveva divisi, “Nika, Nika”(Vinci, Vinci) , divenne il loro simbolo comune… Furono giorni sanguinosi per Costantinopoli, Giustiniano cominciò a pensare alla fuga con il tesoro imperiale… Ma Teodora fu irremovibile:” non fuggirò con te, resto anche se la mia veste diventerà il mio sudario!”.  La situazione era veramente drammatica quando venne in mano da Narsete e Belisario. Il primo convinse i rivoltosi a riunirsi nell’ippodromo per spartirsi la metà del tesoro reale che aveva consegnato loro per imbonirli, Belisario li attendeva all’interno dell’ippodromo con grande spiegamento di forze… E fu così che 35.000 rivoltosi furono uccisi… E pensare che tutto era cominciato da un campo di gioco, prima che lo sport fosse usato per nascondere situazioni ben più pesanti...ps....considerazione personale: non abbiamo un tesoro reale ma un tesoretto sì!!!