Io, a volte

Non si fa...NO...NO


Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di essere ospite in un hotel e di non avere resistito alla voglia di sgraffignare qualcosa come oggetto del buon ricordo!!! Posacenere, tovagliette, asciugamani, accappatoi, posate, set da cucito (E tu, non dire di no, lo so, me l'hai detto e me l'hai pure suggerito....) sono finiti nelle nostre valige quasi con indifferenza... Ciò che a noi sembra una bazzecola per gli alberghi si configura come un vero danno economico al punto da indurli ad ideare l'hotel shopping; si sceglie l'oggetto che ci piace, si paga alla reception e si fa spedire a casa... Certo, non ci sarà lo stesso sapore di prima, da Arsenio Lupin in erba torniamo a semplici e banali acquirenti, l'emozione e il briviso del rischio sono sostituiti da un comodo depliant, ma sempre meglio di dover sostituire interi vasellami di argento...Ciò che accade nella realtà è però banale rispetto a quanto avviene nel virtuale... C'è un albergo virtuale, Habbo Hotel si chiama, luogo ideale di ritrovo per adolescenti che simulano incontri grazie ai loro pupazzetti...( si, lo so che si chiama...atavar? avatar? insomma, nel dubbio non l'ho scritto...)Ebbene, un 17 enne olandese, grazie alle sue competenze informatiche, è riuscito a rubare le password degli altri ospiti dell'albergo e ad entrare nelle loro stanze facendo razzia di mobili e suppellettili che sottraeva virtualmente a colpi di mouse... La cosa non è finita lì e lui, il genio, è stato arrestato nel reale per truffa... Sicuramente l'accusa non riguarda il furto delle suppellettili virtuali, tutto sommato potrebbe anche essere divertente in un gioco particolare tra amici, ma il fatto molto più grave del furto di identità... Non si scherza, insomma, con la tutela della privacy on line... (In Olanda almeno, in Italia sono un po' lentucci invece, a me continuano ad arrivare le mail dal banco di roma....c'aggia fà???)