Io, a volte

Un' esortazione....


Abba GiorgioAmenici PrimoAmoroso SergioAndreatta PietroAndreis AldoArdizzone AlbertoBabudri  GiuseppeBanci CarloBarbani CesareCafaro PietroCairone GiuseppeCampanini Livio… ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...… ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...… ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Questo è un minimo elenco di caduti in guerra… Potrebbero essere della prima guerra mondiale, ma anche della seconda…Potrebbero essere morti in mare o in volo… Potrebbero essere caduti sul suolo italiano, al nord così come al sud… Potrebbero essere caduti su suolo straniero, Croazia, Russia, Grecia, El Alamein… Qualcuno potrebbe essere morto in un campo di concentramento e altri nelle foibe… Potrebbero essere morti vittoriosi o vinti… Molti non hanno nemmeno un nome e moltissimi nemmeno la pace di una sepoltura...Che importa adesso? Rispettiamo il loro sacrificio… Non strumentalizziamo la loro morte a fini politici… La morte li ha resi uguali… Nessuna differenza tra loro, nessuna bandiera o appartenenza… Sono morti!!!Salvatore Quasimodo era presente a Piazzale Loreto nel 1945 e ciò a cui assistette gli ispirò alcuni versi, i suoi più belli secondo me...FIGLIO - E perché, madre, sputi su un cadavere a testa in giù, legato per i piedialla trave? E non hai schifo degli altri che gli pendono a fianco? Ah quella donna, le sue calze da macabro can-can e gola e bocca di fiori pestati! No, madre, fermati: grida alla folla di andare via. Non è lamento, è ghigno, è gioia: già s'attaccano i tafani ai nodi delle vene. Hai sparato su quel viso, ora: madre, madre, madre!MADRE - Sempre abbiamo sputato sui cadaveri, figlio: appesi alle grate di finestre, ad albero di nave, inceneriti per la Croce, sbranati dai mastini per un po' d'erba al limite dei feudi. E fosse solitudine o tumulto, occhio per occhio, dente per dente, dopo duemila anni di eucaristia,il nostro cuore ha voluto aperto l'altro cuore che aveva aperto il tuo, figlio. T'hanno scavato gli occhi, rotto le mani per un nome da tradire. Mostrami gli occhi, dammi qui le mani: sei morto, figlio! Perché tu sei morto puoi perdonare: figlio, figlio, figlio!FIGLIO- Quest'afa ripugnante, questo fumo di macerie, le grasse mosche verdi a grappoli agli uncini: l'ira e il sangue colano giustamente. Non per te e non per me, madre: occhi e mani ancora mi bucheranno domani. Da secoli la pietà è l'urlo dell'assassinato. LAUDE 29 aprile 1945