Io, a volte

No title! Sarebbe un'imprecazione...


La signora Gregoraci in Briatore parla della sua recente e terribile esperienza sulla barca (????)..."... Ho dovuto lasciare la culla, il fasciatoio, le medicine, i prodotti speciali per la pulizia del piccolo. Tutto, insomma. Questa era diventata la sua casa in attesa che finissero la nostra nuova abitazione a Montecarlo, questione di giorni. È stato un trauma per me e per il bambino...Ho perso il mio latte. E mio figlio si è dovuto abituare in fretta e furia a quello artificiale, il pediatra me ne ha suggerito uno molto buono, pare il migliore, però nessun latte artificiale sarà mai come quello della mamma. Sto prendendo delle cose per farmelo tornare. E sì che lo avevo allattato da subito, pure con sacrifici, perché allattare è una cosa bellissima, ma è anche stancante, un neonato mangia ogni due-tre ore, svegliarsi di notte per accudirlo non è uno scherzo..."Il mio pensiero va a quelle mamme che riescono ad accoppiare con difficoltà il pranzo con la cena, che comprano il latte in prossimità della scadenza per averlo a pochi centesimi, che vestono i figli con gli abiti dismessi dagli altri, che non hanno nè casa nè barca dove abitare e che mentre allattano un figlio, ogni 2/3 ore, cucinano su un fornellino a gas aria fritta per gli altri e che in inverno possono riscaldarli tutti solo con il calore del loro corpo....E che non si lamentano della loro povertà vivendola in dignità.*amarcord di quando facevo tirocinio in ospedale...neonato di 2 mesi ricoverato per coliche...la madre, nemmeno ventenne, non avendo latte e non potendo comprare quello artificiale, gli dava da mangiare quello che capitava, spesso donato dai vicini... persino la crema di farcitura dei cannoli...