RISPOSTA SU UN DIALOGO IN CORSOCON UN'AMICA
46 minuti e libero mi ha cancellato la risposta ma l'avevo salvata....scusami l'antefatto e la suddivisone e spero poi di riuscire a spiegarmi:
.A-Perfetto...io sono d’accordo con Te sul fatto che non abbiamo nessun diritto sulla vita degli altri...A1-allora sti pazzi?......B-...che diritto hanno, di fare ciò che vogliono? squartare i bambini, o violentare o fare qualsiasi cosa vomitevole?,....C-in un'intervista del padre di lorenzo mi pare si chiamasse quel ragazzino di 13 anni violentato è massacrato, dice che c'erano parti del figlio ovunque, e addirittura non si capiva che organi fossero macciullati,...D-allora perdoniamo...E-magari anche l'indultino ci stà?....F- no guarda mi spiace io gli vedo bene fuori dal mondo civile, perdonami ma i confronti servono anche a questo, e io sono una che dice sempre quello che pensa...G-bacio. ........................................A- siamo d’accordo che non abbiamo nessun "diritto" sulla vita degli altri. A1 neanche questi pazzi hanno nessun diritto -...B- non hanno nessun "diritto" di fare queste cose....C- la descrizione che fai serve a sostenere la tua posizione per arrivare a dire "perdoniamo"?, con la stoccatina dell'indultino; sull'indultino (di cui non sono daccordo) cito dal sito di DI PIETRO? oggi....Indulto, Infortuni sul lavoro. Cgil Cisl Uil: Grave non esclusione dal provvedimento dei reati contro i lavoratori "Il sindacato valuta particolarmente grave la non esclusione dal provvedimento di indulto dei reati contro i lavoratori”. Lo affermano in una nota congiunta i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Paola Agnello Modica, Renzo Bellini, Paolo Carcassi. “Il provvedimento sull’indulto – spiegano i tre dirigenti sindacali - che riduce di tre anni le pene previste per tutti i reati commessi entro il 2 maggio 2006, comporta, un rilevante sconto di pena anche per le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza del lavoro (oltre quelli già previsti per motivi sostanziali e di rito quali il patteggiamento e il rito abbreviato). Considerando – aggiungono - che gli omicidi colposi da infortunio sul lavoro e da malattie di origine professionale non vengono per lo più sanzionati con pene superiori a quelle previste dall’indulto, ciò implica di fatto che questa tipologia di reati risulterà nella stragrande maggioranza impunita. Analogamente per quanto riguarda le pene pecuniarie, escludendo quelle superiori ai 10.000 euro, il provvedimento sembra interessare in maniera particolare proprio i reati commessi a violazione delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Per non parlare poi dei lavoratori colpiti dalle patologie dell’amianto, ad esempio, che vedono pregiudicate, con la cancellazione della pena, anche le concrete possibilità di risarcimento,,,quindi l'indultino scontenta un po' tutti, e più di qualcuno l'ha voluta....logica vorrebbe che chi ammazza sui posti di lavoro voglia anche i pedofili o di più gli assassinii. Chi uccide viene giudicato e, possibilmente "messo dentro". Dubito che sia recurabile, ma il tentativo dovrebbe andare in questa direzione. Fuori dal mondo civile non possiamo "metterli fuori" perchè sono il frutto di questo mondo civile; ed una loro colpa è anche dentro di noi; tutte le volte che usiamo prodotti fatti da bambini siamo come loro, quei bambini muiono ma noi non li vadiamo e ci mettiamo l'anima in pace. Il nostro è un comportamento accettabile, il loro no, ma tutti e tre uccidiamo. Cominciamo a vedere che tipo di educazione hanno avuto e come sono stati trattti da bambini (non sto dicendo di scsusarli, nella maniera più assoluta), generalmente e parlando a braccia chi fa queste cose generalmente le ha subite e di questo sarebbe da parlarne, parlarne vuol dire che bisogna iniziare a cambiare il comportamento degli adulti nei confronti dei bambini, e per cambiarlo bisogna conoscerlo. Rinchiuderli e buttare via la chiave non serve a nessuno, perchè ci sarà una prossima volta. C'é poi il nostro comportamento...cercherò di fare un post ti cito per ora questo.....Sono quasi 200mila i bambini e gli adolescenti cileni tra i 5 e i 17 anni - 131.672 maschi e 64.432 femmine, costretti a lavorare per sostentare l'economia familiare. Lo rivela l'agenzia cattolica 'Misna'. Molti bambini devono farlo anche "in condizioni inaccettabili, cioè in carenza del rispetto dei loro diritti fondamentali, come l'accesso all'istruzione, al riposo e al gioco" ha ammesso il ministro del Lavoro, Yerko Ljubetic. Poco più della metà del totale, circa 107mila (il 3% della popolazione nazionale con meno di 18 anni), lavorano e vivono in condizioni inaccettabili. Ora questi lavorano per delle multinazionali,generalmente, che producono per noi. Che esperienza pensi abbiano e come si comporteranno con i loro figli, la chiave la buttiamo adesso o dopo.... fraternamente un bacio pur avendo pensieri diversi Mauro