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Post n°309 pubblicato il 06 Novembre 2006 da mara2003
Ieri sera, in uno dei tanti tg, ormai tutti eguali, si riconoscono soltanto se si fa attenzione ai titoli di testa per la musica differente che scorre in sottofondo, sentivo della sentenza a Saddam Hussein, morte per impiccagione e, se non ho capito male, 20 anni di carcere…Poi il servizio continuava sulle reazioni che in tutto il mondo ci sono state, ed è venuta fuori una situazione secondo cui l’Europa sarebbe divisa a metà, un 50% dei Paesi, tra cui l’Italia, non entrano in merito sul processo ma solo sulla condanna a morte; Noi, si sa, ripudiamo tale sentenza, Noi siamo un Paese democratico e curiamo in modo particolare i diritti umani, e non per niente abbiamo una carta costituzionale tra le più garantiste al mondo…Lo stesso grido di orrore l’abbiamo lanciato quando recentemente in alcuni Paesi è stata applicata la legge coranica per punire alcuni reati che nel nostro vecchio codice sarebbero stati definiti “d’onore”: una lapidazione è oltremodo crudele e barbarica, la morte non è mai bella, ma forse si potrebbe trovare un sistema meno abbrutito dice qualcuno, lo stesso forse che ieri auspicava per Saddam la fucilazione piuttosto che l’impiccaggione…Facendo ricorso alla religione, si potrebbe dire che non si può condannare a morte sostituendosi al giudizio divino e d’altra parte laddove si applica il Corano si applica la legge divina quindi da una certa ottica lì non dovrebbero esserci problemi…Ed invece i problemi ci sono tutti se dappertutto è un sorgere di comitati più o meno spontanei per salvare la vita a coloro che devono subire la pena capitale… Strano però come lo stesso non accada quando le condanne a morte avvengono in Stati come gli USA, nessuna notizia di Europa spaccata a metà, nessun proliferare di comitati di protesta, giusto solo qualche marcia di protesta dei parenti e pochi aderenti la notte che precede l’applicazione della sentenza…Sedia elettrica, iniezione letale non hanno forse la stessa valenza di una impiccagione o di una fucilazione o di una lapidazione: sono pure sempre l’applicazione pedissequa e incontestabile del codice dello Stato…Stranamente diverso è invece quanto accade nel dopo-condanna a morte, i rappresentanti di alcuni Stati che hanno applicato la giustizia capitale vengono quasi isolati e guardati con occhio riprorevole, per altri rappresentanti invece si fa di tutto per averne la considerazione e l’approvazione, e quasi che non avessero mai consentito ad azioni brutali si scende a compromessi pur di fare coreografia attorno a loro…Chissà cos’è che fa pendere l’ago verso di loro? |
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Negli ultimi anni negli usa hanno introdotto il test del dna, per chi ha soldi, fortuna e assistenza per poter avere un'indagine seria. E sono spuntati gli "errori", gente inchiodata da testimonianaze certe, ma poi scagionata dal test del dna. Non c'entravano nulla. Ebbene, sembra che nemmeno l'evidenza dell'errore convinca gli americani ad essere meno giustizialisti. Sarà perché i condannati sono in larga maggioranza poveri?
Una buona giornata, Mara. A rileggerti presto, sei sempre interessante.
p.