Io, a volte

...qua la mano...pussa via!

Sarà per l’affascinante aura misteriosa che l’accompagna ma uno dei concetti-chiave che si studiano in Economia e che soprattutto restano subito impressi è quello della mano invisibile…

L’ideatore del fenomeno è Adam Smith, un tranquillo professore di filosofia morale che a Glascow amava dilettarsi di studi anche non propriamente attinenti alla propria disciplina e tra questi l’Economia Politica e l’Astronomia… E per ognuno degli studi intrapresi la metafora utilizzata era sempre la stessa, la mano invisibile…

Il suo interesse verso la naturale inclinazione degli uomini alla ricerca egoistica del proprio interesse comincia ad intravedersi nel 1750; all’epoca i suoi interessi riguardano l’astronomia e soprattuttoa quei fenomeni naturali irregolari che i pagani e le tribù politeiste attribuivano al potere degli dèi mentre tutti gli accadimenti naturali come il fuoco che scalda o l’acqua che rinfresca per quegli stessi popoli esistevano senza che intervenisse l’invisibile mano di Giove a regolarli.

Qualche anno più tardi, era il 1759, centrò gli studi di filosofia morale ancora sul concetto di mano invisibile secondo cui i ricchi sono appunto condotti da una mano invisibile a fare tutto ciò che è nel loro interesse ma allo stesso tempo facendo ciò garantiscono l’interesse della società tutta.

Di qualche anno più tardi, 1767, è l’utilizzo della mano invisibile in economia politica. E in questo campo, il pensiero di Smith si concreta nel considerare dannoso l’intervento dello Stato nelle attività umane e soprattutto economiche in quanto la società è regolata da un ordine naturale le cui leggi producono gli effetti indipendentemente dalla volontà di ciascun operatore ed è proprio grazie a questo meccanismo invisibile che tutto si aggiusta autonomamente senza bisogno di intervento alcuno. La funzione dello Stato è quella di assicurare soltanto essenziali interventi quali la sicurezza nazionale, l’ordine interno, la giustizia e la fornitura di quei servizi che il privato non ritiene interessanti o convenienti da produrre, come le infrastrutture o l’istruzione…

Ne sono passati di secoli da allora, per fortuna dico io, e a quest’ora di Adamo, mi si scusi l’affettuosità, non sarà rimasto neppure un mucchietto di ossa, niente che possa consentirgli di rivoltarsi nella tomba… oggi Lui, il padre della mano invisibile, l’avo della catena di montaggio (è suo il primo incitamento alla divisione del lavoro) subisce un oltraggio… Il buon Clemente (Mastella) si intromette nella vicenda Vallettopoli e osa usare una metafora sulla mano…per fortuna non è invisibile stavolta ma è la mano che accompagna…

Scatti e ricatti, toghe e veleni. E anche dubbi, come quelli ipotizzati dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, che ieri ha commentato il caso Sircana ai microfoni di Repubblica tv: «La parola complotto è sempre un po' esagerata, certo la dinamica è singolare. Il fatto di seguire il portavoce del governo — ha aggiunto — significa che c'è qualcuno che ha dato indicazioni precise. È questa la cosa che più mi insospettisce: la manina che accompagna».

Poveri noi, scomodare uno degli esempi delle scuole economiche per discutere dell’ennesima buffonata italiana, dove tutti sanno e nessuno dice, dove tutti sono complici nel momento felice per poi abbandonare la nave quando affonda e dove soprattutto tutti sono i buoni e di animo pio pronti a scagliarsi verso i peccatori… Vade retro Satana! (Sicuro che quando la frase fu detta non c’era nessun italiano nei dintorni?) A noi l’egida della purezza!