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Post n°1346 pubblicato il 23 Maggio 2010 da mara2003
30 anni dopo nessuno quasi più ha ricordato l'omicidio di stato di Aldo Moro... Oggi, anniversario della strage di Capaci, più che vero onore e tributo a Giovanni Falcone, alla moglie e agli agenti della scorta, è sembrata una vetrina delle occasioni di cui approfittare per campagna di autopromozione di questo e di quello... Possibile che solo io ricordi di quando Giovanni Falcone venne accusato di collusione al punto che si vociferò che l'attentato all'Addaùra se lo era commissionato in proprio? Possibile che ci facciamo sempre abbacinare dalle varie manifestazioni a cui partecipiamo compatti invece di chiedere vera Giustizia? E facciamole saltare qualche volta le teste coronate... ps...la mia memoria è buona...anche Grasso ricorda che Giovanni Falcone stava sullo stomaco a molti...queste le sue parole: «Non solo la mafia aveva interesse a eliminare Giovanni Falcone, era inviso anche a tanti centri di interesse. Lui non voleva combattere la mafia e l'illegalità a metà, le voleva eliminare dalle fondamenta. Voleva tagliare le relazioni tra la mafia e gli altri poteri. E su questo le indagini sono ancora attuali».
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La Mafia è presente anche nei luoghi e nelle regioni dove il sole è meno bruciante, ma scoorre vorticosamente un fiume di denaro in tutte le sue forme.
Lì è la Mafia, nei palazzi del potere, del potere politico ed economico, e i suoi officianti sono spesso pallidi, non portano le coppole e parlano altre lingue e differenti dialetti.
Tra i tanti motivi per cui chi non ne è meritevole ottiene il successo e il potere c'è che tanti umili e oppressi guardano con speranza, folle speranza, chi è sostanzialmente causa del loro disagio.
Sai bene quanti poveracci, che non riescono ad arrivare all'ultima settimana del mese, siano letteralmente invaghiti di chi detiene il potere.
Del resto, con certi tribuni del popolo che ci ritroviamo (fatta salva qualche meritevole eccezione) c'è poco da stare allegri.
Quando mi capita di ascoltare i discorsi senza capo né coda che fa tanta gente, comprendo perché le cose in Italia vadano (e siano andate) quasi sempre a ramengo. Il voto è un diritto e contemporaneamente un dovere dei cittadini. Il guaio è che i cittadini spesso non esercitano tale diritto e dovere e quando lo fanno non sempre secondo una dirittura che sia improntata al rispetto delle leggi morali.