Bambina Indaco

Bisogna che molti ricordino d'essere stati un tempo degli Atlanti


(...) «L'uomo ha scoperto un universo racchiuso in un solo atomo, ora deve scoprire che la vita scorre, nelle vene dell'Universo. Voglio che tu te ne renda conto da solo; è necessario che tu faccia ritorno sulla Terra senza però rientrare nel corpo. Devi planare su di esso per un attimo, quindi lanciarti nello Spazio e salire su, molto molto in alto, al di là degli strati atmosferici... e guardare Eretz, la Terra d'origine.» Il mio amico mi guarda negli occhi ed è come se calasse il sipario: il mio corpo riposa sotto di me, immerso in un sonno profondo, quasi ipnotico. È perfettamente immobile. (...) Mi tornano in mente le parole della guida: «Sali, è la volontà il tuo motore.» Faticosamente il corpo astrale si è stabilizzato e comincia l'ascensione: divento tutt'uno col soffitto della camera che poi mi lascio alle spalle. Chiudo gli occhi, rifugiandomi in me stesso e concentrando tutta la forza della mia volontà. Mi pare di venir proiettato in avanti con forza inaudita, ma non provo nessuna sensazione fisica. D'un tratto, riecheggia in me la voce della guida: «Apri gli occhi! Lascia da parte ogni apprensione, altrimenti tornerai indietro nel corpo violentemente.» La vista è straordinaria: davanti a me si trova una massa enorme, con la superficie cosparsa di macchie azzurre. (...) Una grossa palla è sospesa, leggera, sopra di me nello spazio. Ha riflessi azzurri e color ocra. Qui regna una quiete infinita e tutto è avvolto in una strana e rischiarante luminosità; il sole impassibilmente dardeggia ma i suoi raggi non mi danno calore né mi abbagliano. (...) La Guida mi dice di osservare la Terra. «Fissa il tuo sguardo su di essa con calma; cerca di percepirne l'Aurea. Sei sorpreso ma non dovresti esserlo... sai che ogni corpo emette attorno a sé un alone di luce a seconda della sua natura, del suo stato di salute fisico e morale. La Terra non fa eccezione! È viva. Metti a fuoco solo il globo, tutto il resto deve sfuocarsi ai tuoi occhi. Non è forse più facile con la vista Astrale?» (...) La radianza segreta del pianeta m'è apparsa gradatamente, sotto forma d'una larga scia luminosa in perpetuo movimento. La voce riprende: «Che colori vedi?» Grigio... grigio più o meno scuro, più o meno azzurrino.. a seconda dei posti. «La Terra è ammalata, la Terra è stanca di portare degli uomini che si uccidono tra loro, la Terra è stanca di nutrire degli esseri incapaci di passare anche solo un'ora della loro vita senza emettere pensieri nefasti. LE PICCOLE CREATURE VERTICALI SI CREDONO I RE DEL CREATO SENZA NEPPURE AVER CAPITO COME FUNZIONA. Non hanno capito che il corpo umano e il cervello emettono vibrazioni che vengono captate da tutto ciò che sta loro intorno; la Terra è obbligata ad assorbire le correnti negative generate dall’essere umano ed è questo ciò che turba la sua vita profonda, ciò di cui realmente soffre. Tutto l’odio contenuto nella razza umana, la Terra lo butta fuori in questa sua triste Aurea. Se gli uomini persistono sulla vita che hanno scelto fino ad oggi, la radianza del loro pianeta si farà ogni giorno più buia, fino alla completa saturazione. La conclusione allora inevitabile, sarà una catastrofe finale. La Terra emetterà un gran sospiro e ricomincerà daccapo. È già successo e rischia di succedere di nuovo, abbastanza in fretta. Non bisogna più che il mondo riviva l’esperienza di Atlantide e delle civiltà precedenti ad essa. (…) BISOGNA CHE GLI UOMINI DEL XX° SECOLO CERCHINO IN FONDO A LORO STESSI; E CHE MOLTI RICORDINO DI ESSERE STATI DEGLI ATLANTI. DEVONO IMPRIMERSI BENE NEL CUORE L’IDEA CHE SE OGGI SONO DI NUOVO QUI, NON È PER COMMETTERE LO STESSO ERRORE DI ALLORA. E che non si parli di fine del mondo! Non insegnare queste cose come un tristo predicatore. Non può esserci nessuna fine del mondo. La vita, vince sempre. Ciò che può avvenire è la fine di un mondo, quello degli uomini di oggi, quello che essi credono in pieno progresso.» Da «Racconti d’un viaggiatore Astrale» di Anne e Daniel MEUROIS-GIVAUDAN