Bambina Indaco

DI NUOVO SUI SOGNI


Rincorrendo la mia forsennata sete di risposte, cerco da anni qualcuno che mi aiuti a trovare un modo per ricominciare a sognare o meglio... a ricordare al mattino i miei viaggi onirici. Sogno, non c'è dubbio. Il mio compagno dice che di notte a volte parlo, altre mi agito... altre ancora sospiro, come se fossi nel luogo più bello del mondo. Però non ricordo nulla. Non sono più capace di afferrare le immagini, le sensazioni, i suoni, i colori magnifici che si trovano nel "mondo dei sogni". Il perché l'ho capito. Mi sono creata un blocco perché forse ero particolarmente stufa (o spaventata) per i miei molti sogni "premonitori". Dopo l'11 settembre, episodio che ho iniziato a sognare intensamente circa un anno prima che accadesse, probabilmente da qualche parte nella mia testa (o nella mia anima) devo aver detto: "basta". Ho chiuso tutto con il lucchetto e ho perso la chiave. Ora, che sono piùmatura e ho compreso più cose, cerco come una forsennata qualche fabbro capace di aiutarmi a spaccare quel lucchetto, perché so che resta una cosa che devo fare da me. Io ho messo quel blocco e io lo devo togliere. Ricercando nozioni a riguardo, mi sono imbattuta in un libro intitolato semplicemente "Il libro dei sogni", scritto da una studiosa americana in materia, tale Sylvia Browne. Devo dire di essermi trovata in completo accordo con molte cose lette li sopra. Ho imparato poco, nel senso che a tante sue affermazioni ero arrivata da sola, seguendo i miei ragionamenti interiori, ma mi è servito per mettere un po' di ordine e per avere qualche conferma. Purtroppo non mi ha aiutato a ricordare i sogni, anche se durante la lettura del libro, una notte ne ho fatto uno, a colori e molto vivido che ricordo tutt'ora. • LA CATALOGAZIONE DEI SOGNI La Browne nel suo libro stabilisce dei criteri di catalogazione dei propri sogni, il che non vuol dire che da degli archetipi, perché come è abbastanza facile immaginare, se un "gatto rosso" fa paura a qualcuno non è detto che la faccia a tutti e quindi non si può affermare che "sognare un gatto rosso" significa qualcosa di preciso. L'interpretazione dei sogni dev'essere prima di tutto una cosa personale, profonda e sincera e può seriamente migliorare la vita durante lo stato di veglia. Esistono infatti quelli che la scrittrice chiama «sogni di rilascio», cioè i canonici sogni che ci aiutano a sfogare qualche emozione tenuta repressa o a elaborare durante la notte paure o frustrazioni che altrimenti resterebbero dentro pronti ad innescare un'esplosione. Quelli che notoriamente s'intendono come: la rappresentazione delle nostre angosce e delle nostre paure. Gli incubi, soprattutto quelli ricorrenti, fanno parte di questa categoria di sogni e spesso, sono molto più utili di quanto possa sembrare. Infatti, ci mettono di fronte ad una realtà che sappiamo prima o poi di dover affrontare ma che fuggiamo; anche se nel sogno tentiamo di scappare da quel terribile mostro che ci insegue, l'unico modo per liberarsene definitivamente è fermarsi e guardarlo in faccia. I sogni che solitamente rappresentano i nostri desideri (... ho sognato di essere a Parigi tra le braccia di un uomo meraviglioso, oppure di essere una cantante famosissima e bravissima) vengono chiamati «sogni aspirazionali» e quando capitano è un piacere cercare di interpretarli, perché anche qui, dietro ad un significato "letterale" se ne nasconde sempre uno "intrinseco": essere una cantante brava e famosa, potrebbe infatti simboleggiare anche qualcosa di più "piccolo", ma comunque non meno importante. Potrebbe voler dire che si sente la necessità di sentirsi dire che si sta facendo un buon lavoro, oppure che si ha voglia di tirare fuori il meglio di sé. Ecco perché l'interpretazione dovrebbe essere sempre una cosa introspettiva, perché solo noi, sappiamo davvero quello che ci spaventa o di cui sentiamo la necessità. I sogni «premonitori» non sono certo una cosa per pochi. Li facciamo in molti e non c'è da stupirsi che spesso siano abbastanza simili fra loro. Come detto sopra (e in un intero post precedente), faccio parte di quelli che hanno visto l'11 settembre prima che accadesse. È sempre scioccante per me ascoltare i sogni premonitori su quella stessa vicenda fatti da altre persone, perché in un certo senso ho come la sensazione di essere "violata": non è cosa di tutti i giorni sentire il racconto di un tuo sogno per bocca di qualcun altro. So benissimo però che la questione è ben altra, ma per correttezza forse è meglio che io scriva "penso" che la questione sia ben altra. Comunque, i sogni premonitori, a differenza delle altre categoria di viaggi onirici, sono facilmente riconoscibili per alcuni fattori: sono a colori e le azioni seguono sempre una sequenzialità logica. Non sono "voli pindarici", per questo non capiterà mai di volare o di fare cose impossibili nella vita reale ma possibilissimi in altri sogni. Sono vere e proprie "letture di un copione". E quindi seguono per forza una logica. Chiaramente, l'estrema conferma di aver fatto un sogno premonitore si ha nel momento (spesso scioccante, anche nel caso di buone notizie) in cui si vede o si capisce che il sogno si è realizzato. Le «visite astrali» sono fra le cose che più mi mancano al mattino. Mi mancano i ricordi meravigliosi che mi lasciavano queste esperienze, anche se me ne è accaduta una qualche mese fa. Ho sognato di trovarmi in un posto bellissimo con una persona e ricordo bene quello che facevamo. La mattina dopo l'ho avvertito via mail (quando mi ricordo qualcosa è sempre un evento) e sono stata informata del fatto che anche quella persona aveva fatto notte tempo praticamente lo stesso sogno. Entrambi eravamo rimasti con una forte sensazione addosso. Questi non sono sogni, ma veri e propri viaggi astrali. Credo fermamente che quando la nostra coscienza si addormenta, la nostra anima viaggia. Lo credo fermamente perché l'ho vissuto più volte e non perché l'ho letto sui libri. Sui libri cerco sempre conferme e non affermazioni. Durante questi viaggi è possibile ritrovare vecchi amici, persone scomparse o semplicemente vive ma lontane. Ogni volta che ricorerete d'aver "volato", senza il supporto di macchine ma come dei veri e propri uccelli, sappiate con certeza d'aver effettuato un viaggio astrale. Avete volato davvero. È un ricordo, non è immaginazione. I «sogni ad occhi aperti» sono gli unici che ogni giorno ancora riesco a ricordare. Mi capita spesso di fissarmi su un punto e di vedere ben altro. Capita a tutti ed è una sorta di meditazione spontanea. A volte può essere premonitore, altre volte aspirazionale. Spesso però vengono usati dalla nostra mente per rafforzare ansie e paure e allora in quel caso è bene concentrarsi per "riprogrammare" il sogno ad occhi aperti e far si che abbia un fine positivo e non negativo. Per finire ci sono i «sogni dei bambini». I bambini, specie i più piccoli, nati da poco, stanno letteralmente più di la che di qua, durante la notte. Questo perché il mondo nel quale sono appena arrivati per loro è una novità e si sentono a casa dall'altra parte. Capita sovente che durante i loro sogni rivivano esperienze vissute in vite precedenti e se non ci credete, provate a farvi raccontare qualche sogno dai vostri figli. Non bollateli come "pura immaginazione", perché fra i loro sogni si nasconde molto più di quandto si pensi. E ora... mi raccontate qualche vostro sogno?